Zelensky a Bruxelles, ma Parigi dice no all'invio di aerei da guerra
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Il presidente francese Macron ha dichiarato che gli aerei da combattimento voluti dall'Ucraina non potranno "in nessun caso" essere "consegnati nelle prossime settimane". La richiesta di Kyiv su nuovi jet è stata, dunque, disattesa. Mosca aveva minacciato in questi giorni conseguenze "per tutta l'Europa" se fossero stati inviati i jet all'Ucraina. A frenare, prima della Francia, era stata anche la Gran Bretagna (Zelensky, prima di arrivare a Parigi e Bruxelles, si era recato a Londra), così come il Belgio.
Un lungo vertice notturno
Alla fine, ha prevalso la linea del presidente Charles Michel: chiudere il vertice dei leader in un solo giorno, a costo di fare notte fonda. Così è stato, visto che i lavori si sono conclusi intorno alle 3 e sul tavolo si è discusso di economia, questione migratoria e ovviamente Ucraina. Del resto il Consiglio Europeo di febbraio ha avuto come protagonista il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. La frenata della Francia sui jet è significativa perché arriva dopo il vertice a tre all'Eliseo tra Macron, Scholz e lo stesso Zelensky, con quest'ultimo che ha rimarcato la necessità di nuove armi in vista di una nuova offensiva russa, prevista tra la fine di questo mese e l'inizio di marzo.
Un segno di resistenza
A quasi un anno dall’inizio del conflitto, la presenza di Zelensky a Bruxelles è “un qualcosa di molto speciale, un segno di resistenza". Lo ha detto ai giornalisti il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. Zelensky, ha aggiunto, ha ringraziato Berlino per il "contributo militare", incluso l'invio dei carri armati Leopard 2. “L’Unione Europea è casa dell’Ucraina”, ha detto Zelensky parlando al Parlamento Europeo, ribadendo che il suo Paese vincerà la guerra ed entrerà a far parte dell’Unione.
Attaccato l'aeroporto di Berdyansk
Sul terreno, secondo i media ucraini sono un centinaio i soldati russi uccisi da Kiev nell’attacco all’aeroporto di Berdyansk, nella regione di Zaporizhzhia occupata. Infine è da poco rientrato l'allarme per un attacco aereo a Kiev. L'allerta - con la conseguente indicazione di recarsi in un rifugio antiaereo - era scattata nella capitale nel cuore della notte.
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