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Senza sosta il flusso di profughi dal Sudan verso gli Stati vicini a causa del conflitto interno (AFP) Senza sosta il flusso di profughi dal Sudan verso gli Stati vicini a causa del conflitto interno (AFP)

Sudan, aiuti umanitari alla popolazione ma no al cessate il fuoco

L'accordo è stato firmato a Gedda, in Arabia Saudita, e prevede l'impegno a proteggere i civili dagli scontri scoppiati lo scorso 15 aprile tra la giunta militare golpista e le RSF. Ancora lontano l'accordo per il cessate il fuoco

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

Il braccio di ferro

Posizioni ancora troppo distanti - afferma un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano - tra la giunta militare golpista, guidata dal capo dell'esercito sudanese, Abdel Fattah al-Burhan, e il suo vice, Mohamed Hamdan Daglo, che comanda le potenti Forze Paramilitari di Supporto Rapido (RSF)

Un primo passo

Il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan ha dichiarato via Twitter che i colloqui e l'impegno a proteggere i civili sono un primo passo, e "altri passi seguiranno".

Le drammatiche cifre

Gli ultimi scontri hanno scosso Halfaya, punto di accesso alla capitale Khartoum, gettando i civili nel caos.  Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità 700mila i profughi interni  150 mila hanno trovato riparo negli Stati confinanti. più di 600 persone sono state uccise e più di 5.000 ferite negli scontri. 

L'appello della Santa Sede

La Missione permanente della Santa Sede all’Onu di Ginevra ha ribadito la “profonda preoccupazione” per la grave situazione di conflitto e violenza che si sta verificando in Sudan. Nell’intervento dell' 11 maggio, dinanzi all’aumentare delle “sofferenze del popolo”, la Santa Sede desidera “assicurare ancora una volta la vicinanza spirituale, le sue preghiere e la sua solidarietà al popolo sudanese, in particolare agli sfollati e ai rifugiati".

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12 maggio 2023, 08:49
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