Agricoltura sociale, riabilitare e sostenere i fragili con i frutti della terra
Marco Guerra – Città del Vaticano
Quarantamila euro per tre diversi progetti di agricoltura che si propongono di includere socialmente o inserire nel mondo del lavoro persone con fragilità. È quanto offre il bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, ideato da Confagricoltura, Senior L'età della Saggezza Onlus e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.
Borse di studio per formare agricoltori
Il progetto, giunto all’VIII edizione e che in questi anni ha erogato più di 840mila euro, fornisce anche tre borse di studio per il Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata, proprio allo scopo di formare nuovi professionisti del settore che abbiamo sia le capacità che la giusta sensibilità etica per operare nell'ambito dell’agricoltura sociale. Previsti inoltre ulteriori 20mila euro per un progetto speciale di gestione e riqualificazione del verde pubblico, al quale possono partecipare anche le cooperative sociali non agricole che si occupano della gestione e riqualificazione del verde pubblico. Tutti i progetti devono essere presentati entro il 20 ottobre. Alla selezione di "Coltiviamo agricoltura sociale” possono partecipare imprenditori agricoli e cooperative sociali, anche in associazione con altri attori del terzo settore purché il capofila sia sempre un imprenditore agricolo o una cooperativa sociale che svolga attività agricole.
I frutti positivi dell’agricoltura sociale
L’agricoltura sociale rappresenta un vero e proprio nuovo modello di welfare, con progetti imprenditoriali dedicati esplicitamente ai soggetti più vulnerabili, i quali devono fare i conti con la cronica carenza dei servizi alla persona soprattutto nelle aree rurali. Ci sono progetti di riabilitazione e sostegno sociale per ogni tipo di fragilità. Confagricoltura indica l’esempio di alcune iniziative particolarmente virtuose, come il coinvolgimento di giovani o con bassa scolarità o con qualche disabilità nella gestione delle aree verdi ed agricole circostanti il Parco Archeologico di Pompei. E ancora: una fattoria didattica, a Bene Vagienna, in provincia di Cuneo, in cui si svolgono attività rivolte a bambini e ragazzi con problemi psico-sociali; lo scambio - attraverso la cura dell’orto - tra anziani che trasmettono il loro sapere e giovani in situazioni di disagio, realizzato da un’azienda florovivaistica in provincia di Piacenza; l’esperienza di nove ragazzi africani provenienti dai campi di Rosarno, dove venivano sfruttati, che sono riusciti ad aprire una propria attività e oggi producono yogurt e ortaggi, tutti rigorosamente biologici, a 35 chilometri da Roma.
Romano: l’azienda si apre ed accoglie le fragilità
“Il bando ha l’intenzione di mettere una serie di professionalità e fondi a vantaggio delle persone con fragilità. L’azienda agricola si apre per integrare disabili, migranti, ex detenuti, giovani disoccupati e altri soggetti. L’unico requisito del bando è che tutto sia integrato intorno all’attività e all’azienda agricola”, spiega a Vatican News Pina Romano, referente di Confagricoltura per l’agricoltura sociale. “Diamo l’opportunità a queste persone di sentirsi utili – afferma ancora – perché i frutti del lavoro svolto si percepiscono abbastanza velocemente, si ha subito la sensazione dell’impegno profuso”.
Il valore dell’orto-terapia
Secondo Romano, il master universitario vuole dare un’opportunità aggiuntiva a chi intende avviare un’attività di agricoltura sociale. Tale attività – prosegue la referente di Confagricoltura – ha dei risvolti terapeutici nel caso delle aziende che offrono il servizio di orto-terapia; “lo spazio aperto, la manualità, la possibilità di lavorare con la terra”, conclude, consente a bambini con fragilità di realizzare un grande perfezionamento delle loro attitudini.
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