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Antonio Vassallo, don Mario Ghibaudo e don Giuseppe Bernardi Antonio Vassallo, don Mario Ghibaudo e don Giuseppe Bernardi 

A Operazione Colomba il Premio internazionale Vassallo, Ghibaudo, Bernardi

Sabato 18 novembre, a Cuneo, la cerimonia di consegna del riconoscimento intitolato all’imprenditore e ai due sacerdoti che persero la vita nell’eccidio di Boves, che vuole evidenziare la fecondità dell’operare per il bene comune come valore da anteporre alle differenze di vedute o generazionali

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

 

“Attraverso il metodo della nonviolenza sa costruire percorsi di dialogo, di tutela della dignità umana in vista del bene comune, agendo con tempestività e imparzialità”: per questo motivo, sabato 18 novembre, a Cuneo, Operazione Colomba – Corpo Nonviolento di Pace riceve il Premio internazionale Antonio Vassallo, don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, che intende “evidenziare la fecondità dell’operare per il bene comune come valore da anteporre alle differenze di vedute o generazionali”. I due sacerdoti, oggi venerati come beati, e Vassallo persero la vita nell’eccidio di Boves compiuto dai nazifascisti nel 1943, adoperandosi per la gente del piccolo paese pur se partendo da convinzioni diverse: imprenditore liberale illuminato ed agnostico Vassallo e poi don Giuseppe e don Mario preti convintamente dediti alla loro missione.

Non violenza nelle zone di guerra

Il premio è promosso dall’“Associazione don Bernardi e don Ghibaudo” e la giuria, coordinata dal professor Luigi Pellegrino, ha valutato 11 candidature, significative e attestanti la poliedricità del tema “bene comune”. Il riconoscimento sarà consegnato da monsignor Piero Delbosco, vescovo di Cuneo – Fossano, alle 15, nella Sala Lanteri, nella “capitale verde del Piemonte” a Matteo Fadda, responsabile di Operazione Colomba e dell’Associazione Papa Giovanni XXXIII. Per l’occasione saranno presentate le iniziative di Operazione Colomba, nata nel 1992 dal desiderio di alcuni volontari e obiettori di coscienza della Comunità Papa Giovanni XXIII e di vivere concretamente la nonviolenza in zone di guerra. Nel corso degli anni i suoi volontari hanno aperto presenze stabili in numerosi conflitti nel mondo, dai Balcani all'America Latina, dal Caucaso all'Africa, dal Medio all'estremo Oriente, e hanno stretto importanti rapporti di collaborazione con organismi ed istituzioni nazionali ed internazionali, numerosi Centri per i diritti umani, ong, con esponenti delle Chiese, associazioni e gruppi locali.

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16 novembre 2023, 13:38