Tensione nel Mar Rosso, navi militari occidentali a difesa dei traffici commerciali
Luca Collodi - Città del Vaticano
Dopo gli attacchi contro due navi americane, gli Houthi, i ribelli filoiraniani che combattono in Yemen contro la coalizione a guida araba, avvertono che continueranno ad attaccare le navi di "qualsiasi Paese" che agirà contro di loro nel Mar Rosso.
Il Mar Rosso
"La coalizione internazionale, annunciata dall'America, con il pretesto di proteggere la navigazione marittima nel Mar Rosso è un'alleanza che mira a proteggere le forze israeliane e il suo comparto navale. È parte integrante dell'aggressione contro il popolo palestinese, Gaza e le nazioni arabe e islamiche". Lo affermano i ribelli yemeniti Houthi. Dal mese scorso il gruppo paramilitare sta lanciando assalti armati con droni in risposta all'attacco israeliano a Gaza. L'iniziativa "ha lo scopo di rispondere a quelli che vengono definiti dai ribelli "crimini brutali contro il popolo palestinese a Gaza". Questa coalizione contraddice il diritto internazionale e non protegge la navigazione marittima", hanno affermato ancora gli Houthi in una nota, sostenendo inoltre che "le forze armate dello Yemen non rappresentano alcuna minaccia per nessun Paese, prendiamo di mira solo le navi israeliane o quelle dirette verso i porti israeliani".
La coalizione
Immediata la risposta da parte degli Stati Uniti. Per il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca, "gli attacchi alle navi nel Mar Rosso devono finire". Anche l'Unione Europea ha condannato con forza e continua a condannare questi incidenti: si tratta di una violazione inaccettabile del diritto internazionale", ha commentato Bruxelles. Gran Bretagna e Italia, intanto, hanno annunciato l’invio di navi militari a tutela delle rotte commerciali che passano per lo stretto di Bab al Mandeb e Suez evitando ritardi, costi aggiuntivi e problemi per l’approvvigionamento energetico.
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