Israele, il ministro della guerra Gantz chiede elezioni anticipate a settembre
Paola Simonetti – Città del Vaticano
L’obiettivo non è facile da raggiungere e le parole del ministro di Gabinetto israeliano, Binyamin Gantz, suonano come una sfida: fissare una data elettorale consensuale a settembre e fare un sondaggio fra la popolazione. La proposta del principale rivale del primo ministro Benjamin Netanyahu, di elezioni parlamentari anticipate è arrivata ieri in un discorso televisivo, nella sede istituzionale. Per arrivare all’apertura delle urne è necessario l’accordo di 61 rappresentanti eletti, cioè la maggioranza dei deputati della Knesset, dove il partito Likud del Primo Ministro israeliano ha il maggior numero di seggi. Immediatamente respinto l’appello di Gantz: il Likud è convinto che le elezioni in tempo di guerra danneggerebbero le operazioni militari. Dunque, il governo israeliano tira dritto.
Lo sdegno per la morte degli operatori umanitari
Ma intanto Israele deve fare i conti anche con lo sconcerto della comunità internazionale per l’uccisione di 7 operatori dell’organizzazione umanitaria World Central Kitchen a Gaza colpiti da un raid a Gaza. A poco sono bastate le parole delle Forze di difesa israeliane (Idf) che hanno dichiarato: “Un errore che non doveva capitare”. Furioso il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: “Erano coraggiosi ed altruisti, gli israeliani non hanno fatto abbastanza per proteggerli”. La Gran Bretagna dal canto suo lo definisce “Un raid disumano”, mentre la Polonia ha convocato l'ambasciatore israeliano per chiedere chiarimenti della morte nel blitz di un suo operatore. Dura anche la condanna anche della Nato. Sull’attacco mortale sono in corso indagini da parte dell’Idf .
Ma la ong, World Central Kitchen, vuole un'inchiesta indipendente sull'accaduto. Un appello in tal senso l'organizzazione umanitaria internazionale lo ha lanciato anche chiamando a raccolta Australia, Canada, Polonia, Stati Uniti e Regno Unito, da dove provenivano i cooperanti. "Abbiamo chiesto al governo israeliano - si legge in una nota- di conservare immediatamente tutti i documenti, le comunicazioni, le registrazioni video e/o audio e qualsiasi altro materiale potenzialmente rilevante per gli attacchi del 1 aprile".
Non si placa il conflitto a Gaza
L'esercito israeliano ha rinviato la smobilitazione, prevista in un primo tempo, delle unità combattenti. Dunque, nella Striscia, la guerra continua a falcidiare vite: è di cinque morti, fra cui due bambini, il bilancio di due bombardamenti israeliani effettuati nell’area nelle ultime ore. Il primo attacco ha colpito una casa nel quartiere di Tel al-Sultan, a ovest di Rafah dove i civili avevano cercato rifugio. Altre due vittime e almeno 15 feriti sono stati provocati da un raid aereo nel campo profughi di Maghazi, nel centro di Gaza. Un palestinese è stato ucciso un palestinese è stato ucciso dall’esercito israeliano in Cisgiordania, mentre l’ultimo bollettino delle vittime a Gaza dall’inizio della guerra parla di oltre 33mila morti, con 26mila bambini uccisi o feriti.
Massima allerta israeliana dopo l’attacco in Siria
Sospensione dei congedi ai militari, rafforzamento della difesa aerea e modifica dei sistemi tecnologici di monitoraggio dei cieli. Israele si prepara a un possibile controattacco da parte dell’Iran dopo il raid che ha colpito il consolato iraniano a Damasco provocando 16 morti. Un rischio rappresaglia che gli Stati Uniti vedono concreto: la Cia ha infatti avvertito Israele che l'Iran potrebbe attaccare entro le prossime 48 ore. A impensierire le minacce della Guida suprema dell'Iran, Khamenei, che ha dichiarato: “Israele sarà "schiaffeggiato" in risposta al colpo sferrato al consolato. La sconfitta del regime sionista a Gaza continuerà – ha aggiunto Khamenei in un discorso a Teheran - e questo regime sarà vicino al declino e alla dissoluzione".
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