Elezioni Europee, si chiude con l’Italia. Affluenza in calo nei 27 Paesi
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Si chiude stasera alle 23, con le urne italiane, il voto per il rinnovo del Parlamento europeo di Bruxelles, iniziato in Olanda il 6 giugno. Sono circa 373 milioni gli europei chiamati al voto in tutti i 27 i Stati dell’Unione Europea, per eleggere 720 deputati, 15 in più rispetto agli attuali. Il numero totale è diviso in base alla dimensione della popolazione dei Paesi, ma quelli più popolosi accettano di essere sottorappresentati per favorire una maggiore rappresentanza dei Paesi meno popolati: si va dal massimo dei 96 seggi della Germania al minimo di sei per Cipro, Malta e Lussemburgo. L’Italia ne ha 76, la Francia 81 e la Spagna 61. Germania (65,1 milioni), Francia (50,7 milioni) e Italia (47,3 milioni) i Paesi con il maggior numero di aventi diritto. Malta (0,4 milioni), Lussemburgo (0,5 milioni), Cipro (0,7 milioni) ed Estonia (0,9 milioni), gli Stati invece con il minor numero di votanti attesi.
In Olanda già le prime stime, avanti laburisti-verdi
Si è già votato in Olanda, dove i primi scrutini danno in vantaggio la coalizione Laburisti-Verdi guidata da Frans Timmermans sull'estrema destra di Geert Wilders alle Europee. Ha votato il 37% degli aventi diritto contro i 34% del 2019. L'affluenza stimata alle 14 nei 27 Paesi dell’Unione è del 16,1%, secondo una stima raccolta da Europe Elects. Una cifra inferiore di 1,3% rispetto al 2019, quando fu stabilito il record di affluenza dal 1994. In Spagna l'affluenza registrata fino alle ore 14 è stata pari al 28,0 per cento, con un calo della partecipazione di 6,73 punti percentuali rispetto al 2019. Ma va considerato che la precedente tornata elettorale coincise con il voto per elezioni comunali e regionali.
In Italia anche le regionali in Piemonte e voto nei Comuni
In Italia i cittadini maggiorenni sono chiamati a scegliere 76 eurodeputati, presidente e consiglieri regionali del Piemonte e sindaci e consiglieri comunali di 3.698 Comuni, 29 dei quali capoluogo. Lo scrutinio, oggi, darà anche un altro responso atteso: misurerà lo stato di consenso di ciascuna forza politica e il peso dei leader in rapporto con gli avversari interni — anche allo stesso partito — ed esterni. Le Europee, con il loro sistema proporzionale puro, sono infatti inevitabilmente percepite come elezioni di midterm, a poco meno di due anni dalle ultime elezioni nazionali, le Politiche del 2022.
Affluenza in calo nei seggi italiani
Primo esame è sempre l’affluenza: il 25,1 per cento alle 12 di domenica, contro il 26,74 del 2009, ultimo appuntamento con le Europee svoltosi di sabato e domenica, e il 14,64% delle 23 di sabato confermano i timori della vigilia e giustificano gli appelli partecipazione. Il voto di sabato, molto meno consueto in Italia, riscuote un successo limitato. Nel 2009 l’affluenza alle 22 (orario di chiusura) del primo giorno si era attestata al 17,8%. In generale l’affluenza è in calo quasi inesorabile fin da quando le Europee si svolgono, cioè dal 1979. Alle 23 di oggi si scoprirà se l’affluenza complessiva raggiungerà quella, già minimo storico, delle Europee del 2019, il 54,5%.
Alle 18.15 le prime stime in sei Paesi
Intorno alle 18.15 saranno rese note una prima serie di stime nazionali: Austria, Cipro, Germania, Grecia, Malta, Olanda, mentre alle 19.15 quelle di Bulgaria e Croazia. Tra le 20.15 e le 20.45 toccherà a Danimarca, Francia e Spagna, e intorno alle 20.15-20.30 ci sarà una prima proiezione del nuovo Parlamento, sulla base di 11 stime nazionali e 16 intenzioni di voto pre-elettorali. Alle 21.15-21.30 sarà la volta delle stime nazionali di Polonia, Portogallo, Romania e Svezia, mentre intorno alle 23.15-23.45 è prevista una seconda proiezione dei seggi, che includerà i primi risultati provvisori di 24 Stati membri e le stime nazionali per tutti, Italia e Polonia comprese, e intenzioni di voto pre elettorali per il Belgio.
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