Gaza, 30 morti in un raid israeliano. Stallo nelle trattative per una tregua
Marco Guerra – Città del Vaticano
All’ennesima strage causata da raid israeliani sulla Striscia di Gaza fanno seguito, come di consueto, due versioni discordanti. Fonti di Hamas riferiscono che è stata colpita una scuola dell’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi a Nuseirat, mentre Israele sostiene che ad essere stato colpito è stato un compound di Hamas. Resta il fatto che si contano le vittime, almeno 30.
Possibile azione nel nord
Nel frattempo, il ministero della Sanità di Gaza di Hamas ha aggiornato a 36.586 il bilancio dei palestinesi uccisi in circa 8 mesi di guerra. Sul terreno non accenna a calare la tensione e si teme un allargamento del conflitto dopo che ieri il premier israeliano Netanyahu, visitando una località al confine con il Libano colpita da droni di Hezbollah, ha detto che Israele è pronto ad un'azione molto forte nel Nord per ripristinare la sicurezza.
Stallo nelle trattative
Intanto, è stallo nelle trattative sulla tregua malgrado l’impegno della diplomazia internazionale. Ieri esponenti di Stati Uniti, Qatar ed Egitto hanno negoziato con Hamas su due tavoli a Doha e Il Cairo. L’organizzazione palestinese dal canto suo ribadisce che l’accordo si avrà solo con la fine della guerra e con il completo ritiro dell’esercito israeliano. Il commento del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant lascia poche speranze: “I negoziati con Hamas avverranno solo sotto il fuoco. Gli attacchi dell'Idf sono visibili su ogni fronte. Andremo avanti e logoreremo il nemico".
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