Tragedie del mare tra Calabria, Lampedusa e Libia: decine fra dispersi e vittime accertate
Paola Simonetti – Città del Vaticano
In poche ore il mare ha spazzato via decine di vite, intere famiglie provenienti da Afghanistan, Bangladesh, Pakistan. Al largo della Calabria di 66 di loro non si ha più traccia, quasi la metà sono bambini anche di pochi mesi. Erano partiti una settimana fa dalla Turchia, dove erano arrivati dopo settimane di viaggio, e da 3, 4 giorni imbarcavano acqua, senza salvagenti e ignorati da diverse imbarcazioni che non si sono fermate per aiutarli.
Le ricerche senza sosta
Queste le prime testimonianze rilasciate da alcuni dei 12 migranti sopravvissuti al naufragio avvenuto nello Ionio a 100 miglia della costa calabrese nelle scorse ore, tra cui anche una donna, deceduta subito dopo i soccorsi per le gravissime condizioni di salute in cui si trovava. Senza esito per ora le ricerche in mare che proseguono dalla serata di ieri da parte della Guardia costiera di zona.
La tragedia di Lampedusa
Tragico lo scenario che si è trovato davanti lo staff della nave della ong ResQship a sud di Lampedusa: il soccorso di 51 persone su un'imbarcazione di legno in difficoltà ha rivelato anche la presenza di 10 cadaveri. I corpi sono stati estratti da una botola nella stiva dell'imbarcazione di 8 metri, partita dalla Libia, sulla quale viaggiavano uomini, dai 18 ai 30 anni, dai tratti somatici riconducibili al Bangladesh o Pakistan. Il mare non ha risparmiato vite anche a largo di Sabrata, in Libia: sei i corpi di migranti recuperati.
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