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Le macerie dell'attacco israeliano del 27 settembre che ha colpito i sobborghi a sud di Beirut e dove è stato ucciso Hassan Nasrallah Le macerie dell'attacco israeliano del 27 settembre che ha colpito i sobborghi a sud di Beirut e dove è stato ucciso Hassan Nasrallah  (AFP or licensors)

Libano, un migliaio di morti, oltre 6000 feriti in due settimane

Il premier del Paese dei Cedri, alle prese con un milione di sfollati a causa dell'escalation bellica, chiama all'appello tutti per proteggere la nazione, senza distinzione di appartenenza politica. Il PAM chiede alla comunità internazionale di contribuire con 105 milioni di dollari per consentire di finanziare le operazioni umanitarie fino alla fine dell'anno

Antonella Palermo - Città del Vaticano

Mentre continuano a divampare gli attacchi israeliani che stanno minando anche il Paese dei Cedri, a lutto nazionale per la morte del segretario generale del partito sciita filo-iraniano Hezbollah, Hassan Nasrallah, il primo ministro del Libano, Najib Miqati, esorta tutti a mettere da parte le differenze politiche per proteggere il Paese.

L'appello corale del premier per proteggere il Paese

Durante un discorso pronunciato all'inizio della sessione di gabinetto dopo l'annuncio della morte del leader di Hezbollah, il premier ha spiegato che "il governo sta facendo tutto cio' che e' in suo potere per affrontare questa guerra distruttiva e odiosa che Israele sta conducendo contro di noi". Il timore è il complotto "per altri massacri" ai danni della nazione che in questi giorni è spolpata di gente che si rimette in fuga, dopo aver trovato proprio nel Libano rifugio da altre regioni confinanti in guerra. Di questi esiliati aumentati a causa della escalation ha anche parlato il premier: "Lo sfollamento dei nostri figli nelle aree prese di mira ha raggiunto un livello che ha superato ogni aspettativa". Il ministro che coordina la risposta del governo alla crisi, Nasser Yassin, ha dichiarato alla Reuters che è di circa un milione il numero di quanti sono stati costretti a lasciare le proprie case a causa degli attacchi, tra cui centinaia di migliaia da venerdì scorso.

Il Pam: il Libano non può sopportare un'altra guerra

Intanto, l'agenzia di stampa statale libanese parla di un attacco aereo israeliano stamane su un villaggio nel nord-est del Paese che ha distrutto una casa, uccidendo 11 persone. Nel Libano meridionale, l'Islamic Risala Scout Association ha affermato che cinque dei suoi membri sono stati uccisi mentre svolgevano i loro compiti. Più di 700 persone sono rimaste vittime in Libano dal 23 settembre, quando Israele ha intensificato i suoi attacchi aerei in tutta l'area. Il Programma Alimentare Mondiale, ha lanciato un'operazione di emergenza per fornire aiuti alimentari a un milione di persone con la distribuzione di razioni alimentari, pane, pasti caldi e pacchi alle famiglie nei campi di tutto il Paese. In più, ha chiesto alla comunità internazionale di contribuire con 105 milioni di dollari per consentire all'organismo di finanziare queste operazioni fino alla fine dell'anno. "Il Libano e' a un punto di rottura e non puo' sopportare un'altra guerra", ha affermato Corinne Fleischer, direttrice regionale per il Medio Oriente, il Nord Africa e l'Europa dell'Est.

Ancora attacchi sulla Striscia di Gaza

A Gaza le Forze di difesa di Israele hanno ucciso tre palestinesi negli attacchi lanciati sull'area settentrionale e centrale della Striscia. Lo ha fatto sapere l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Due delle vittime sono state colpite vicino all'ospedale Kamal Adwan nel campo profughi di Jabalia, mentre un drone ha colpito un uomo nella zona di Nuseirat. Le sirene sono inoltre scattate ieri nella Cisgiordania a nord-est di Gerusalemme quando un razzo arrivato dal Libano è caduto nella zona di Mitzpe Hagitinnescando un incendio. Nel corso della giornata sono stati lanciati circa 90 razzi dal Libano verso Israele, ha riferito l'esercito aggiungendo che la maggior parte erano diretti al nord di Israele, ma diversi missili a lungo raggio sono stati lanciati anche verso Tel Aviv e la Cisgiordania.

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29 settembre 2024, 10:58