Premio Balzan 2024, ecco i vincitori. Riconoscimento a studi sulla giustizia riparativa
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Sono stati annunciati ieri a Milano i quattro studiosi che riceveranno il Premio Balzan 2024, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di consegna prevista il 21 novembre a Roma. Si tratta di John Braithwaite (Australia), ricercatore dell’Australian National University per la giustizia riparativa; di Lorraine Daston (Germania/USA), del Max Planck Institute for the History of Science di Berlino-Dahlem per la storia della scienza moderna e contemporanea; Michael N. Hall (Svizzera/USA), del Biozentrum dell’Università di Basilea per i meccanismi biologici dell'invecchiamento e infine lo statunitense Omar Yaghi, dell’University of California Berkeley per i materiali nanoporosi per applicazioni ambientali.
Ad ogni premiato 750 mila franchi svizzeri
Il Premio Balzan è uno dei più autorevoli riconoscimenti a livello mondiale, e ogni premiato riceve 750 mila franchi svizzeri, (circa 800 mila euro) di cui almeno la metà deve essere reinvestita in progetti di ricerca per giovani ricercatori. Ad annunciare i premiati dell’edizione 2024 sono state le presidenti della Fondazione Internazionale Balzan “Premio”, Maria Cristina Messa, e del Comitato Generale Premi Balzan, Marta Cartabia. L’annuncio è arrivato a conclusione e sintesi del processo di selezione volto a individuare le più promettenti sfide scientifiche e intellettuali del tempo presente e, quindi, gli studi e le persone che meglio le interpretano.
Metà del premio per studi di giovani ricercatori
“Le ricerche dei premiati annunciati oggi – si legge nel comunicato della Fondazione Balzan - contribuiranno alla comprensione del mondo e della società umana, in un processo di acquisizione continua di sapere, nella convinzione che la scienza deve offrire sempre soluzioni sostenibili ai problemi dell’umanità”. Il contributo al progresso scientifico nei diversi ambiti del sapere, prosegue il comunicato, “sarà anche garantito dai giovani ricercatori che, sotto la guida dei premiati, svolgeranno progetti di ricerca finanziati, in base allo statuto del Premio, con la metà della somma erogata”.
Candidature dalle università di tutto il mondo
Il verdetto è giunto dopo la riunione plenaria conclusiva del Comitato Generale Premi Balzan che, a partire dal 15 marzo 2024, ha vagliato e selezionato le candidature provenienti da accademie, università e centri di ricerca di tutto il mondo. “La scelta – spiega ancora la Fondazione Balzan - si è basata sulla validità, attualità e coerenza delle ricerche, individuando fattori specifici di eccellenza nei rispettivi campi di studio. L’interdisciplinarità delle ricerche è un fattore che il Comitato tiene in attenta considerazione ai fini della valutazione”.
Le motivazioni per Braithwaite e Daston
Nelle motivazioni, si legge che John Braithwaite, per la giustizia riparativa, è stato premiato “per il suo contributo allo sviluppo teorico e alla diffusione della prassi della giustizia riparativa contemporanea, per il suo impegno a servizio delle istituzioni e della costruzione sociale, per il suo lavoro di alta divulgazione scientifica ed editoriale, per la sua dedizione alla crescita di culturale delle più giovani generazioni nei valori della giustizia riparativa”. A Lorraine Daston, per storia della scienza moderna e contemporanea, viene riconosciuta “l’ampiezza, l'originalità e la varietà del suo lavoro, che ha saputo evidenziare le rappresentazioni mentali e i valori alla base dell'attività di ricerca in una vasta gamma di campi del sapere”; il “numero e la qualità dei suoi articoli e dei suoi libri, che hanno aperto nuove strade nella storia e nell'epistemologia delle scienze; il suo contributo alla formazione di generazioni di ricercatrici e ricercatori”; e infine “il suo sostegno – in qualità di responsabile di prestigiose istituzioni - a progetti di ricerca innovativi”.
E per Hall e Yaghi
Michael N. Hall, per meccanismi biologici dell’invecchiamento, è stato premiato “per i contributi innovativi alla comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la crescita cellulare”. Hall ha infatti “scoperto due proteine, TOR1 e TOR2, che regolano la crescita cellulare e il metabolismo in risposta ai nutrienti”. E svolgono “un ruolo centrale nel processo di invecchiamento e nello sviluppo di malattie legate all'invecchiamento, come il cancro, il diabete e le patologie cardiovascolari”. Infine Omar Yaghi, per materiali nanoporosi per applicazioni ambientali, riceve il Premio Balzan “Per i rivoluzionari contributi alla scoperta e allo sviluppo di materiali a struttura nanoporosa e per l'avanzamento delle loro applicazioni nella cattura del carbonio, nell’immagazzinamento dell'idrogeno e nell’estrazione dell'acqua dall'aria del deserto”. Yaghi ha sviluppato “principi fondanti di progettazione fondamentali e innovativi metodi di sintesi, creando due ampie classi di materiali nanoporosi: le strutture metallo-organiche (MOF) e le strutture organiche covalenti (COF)”. Si tratta di materiali pionieristici che “sono ora in prima linea negli sforzi globali per affrontare le sfide critiche di sostenibilità e ambiente per il nostro pianeta”.
Le quattro materie che saranno premiate nel 2025
Le quattro materie che vengono premiate cambiano ogni anno e vengono prescelte nelle categorie delle lettere, scienze morali e arti e delle scienze fisiche, matematiche, naturali e medicina. La rotazione delle materie consente di privilegiare filoni di ricerca nuovi o emergenti, e di sostenere ambiti di studio importanti, spesso trascurati dagli altri grandi riconoscimenti internazionali. Questo ha consentito, negli anni, di compiere un itinerario completo attraverso tutti i campi del sapere, realizzando lo scopo statutario della Fondazione di “incoraggiare la cultura, le scienze e le più meritevoli iniziative umanitarie, senza distinzioni di nazionalità, di razza e di religione”. Al termine dell'annuncio dei vincitori del Premio Balzan 2024, la presidente del Comitato generale Premi, Marta Cartabia, ha annunciato le materie che saranno premiate nel 2025. Si tratta di Storia dell’arte contemporanea, Scienze dell'antichità: democrazia ateniese rivisitata, Atomi e misura ultraprecisa del tempo e Terapia genica o con cellule geneticamente modificate.
Dal 1961 già 185 premiati, assegnati oltre 102 milioni di franchi
Dal 1961 ad oggi, il Premio Balzan ha assegnato 167 riconoscimenti, 79 nelle materie scientifiche e 88 in quelle umanistiche, a 185 premiati di cui 17 donne, di 32 nazioni, per un valore di premi di oltre 102 milioni di franchi svizzeri di cui quasi 40 investiti in ricerca. La Fondazione Internazionale Balzan, fondata nel 1956, opera attraverso due sedi. La Fondazione Internazionale Balzan "Premio", a Milano, è presieduta da Maria Cristina Messa. Attraverso il Comitato generale Premi, presieduto da Marta Cartabia, sceglie le materie da premiare e seleziona le candidature. La Fondazione Internazionale Balzan "Fondo", a Zurigo, presieduta da Gisèle Girgis-Musy, amministra il patrimonio lasciato da Eugenio Balzan, per mettere a disposizione della Fondazione Internazionale Premio Balzan "Premio" i mezzi finanziari necessari all’attuazione delle sue finalità.
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