Israele avverte: "In Libano distruzione come a Gaza”. E allarga le operazioni a Beirut e in Siria
Paola Simonetti - Città del Vaticano
“Potete salvare il Libano prima che cada nell'abisso di una lunga guerra che porterà distruzione e sofferenza, come a Gaza”. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, manda un messaggio chiaro ai libanesi, nel contesto dell’allargamento dell’operazione di terra "limitata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Paese, fino alla zona di azione dei soldati italiani di Unifil ora in allerta massima. E in queste ore arrivano nuovi alert alla popolazione libanese da parte della forze israeliane: "Stiamo per attaccare il sud del Libano - precisano - Per la vostra sicurezza vi è vietato tornare alle vostre case fino a nuovo avviso".
Onu: “Immediata tregua”
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres è tornato a invocare un “immediato cessate il fuoco sia a Gaza che in Libano, il rilascio degli ostaggi, e aiuti salvavita immediati a tutti coloro che ne hanno disperatamente bisogno. Tutte le persone - ha aggiunto Guterres - nella regione meritano di vivere in pace". Un appello giunto nel contesto di una situazione umanitaria che si fa sempre più drammatica in Libano: sono circa 1,2 milioni gli sfollati interni dall’intensificarsi degli attacchi israeliani, mentre, secondo i dati del Ministero della Salute Pubblica libanese, sono più di 400 mila le persone fuggite in Siria, tra cui 300.744 cittadini siriani e 100.203 libanesi. Più di 1.400 le vittime. Su Gaza gli ultimi dati del Ministero della salute locale riferiscono, a oggi, di oltre 42 mila palestinesi uccisi e quasi 98 mila feriti dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023.
L’incertezza della morte di Saffiedine
Intanto Hezbollah lancia risposte serrate con attacchi di decine di razzi verso Israele, mentre Netanyahu annuncia l’eliminazione del successore di Nasrallah alla guida della milizia sciita libanese, Saffiedine. Una certezza però smentita dallo stesso esercito israeliano che ha dichiarato: “Non sappiamo se sia morto”.
Raffica di bombe su Beirut e Damasco
Nel frattempo, le forze israeliane continuano a bombardare il sud di Beirut e la valle di Bekaa allargando le operazioni anche in Siria: il raid su un edificio residenziale a Damasco ha ucciso almeno 7 persone, tra cui donne e bambini. Dall’esercito arriva un nuovo ordine di evacuazione a Gaza, questa volta indirizzato a un ospedale a nord della Striscia. Nelle ultime 24 ore, secondo quanto segnalato dall'esercito di Israele, oltre 230 gli obiettivi colpiti tra Libano e Striscia di Gaza. Intanto, il leader di Hamas, Yahya Sinwar, stando a quanto scrive il Wall Street Journal, ha ordinato ai capi del gruppo terroristico di riprendere gli attacchi suicidi in Israele, anche se alcuni membri anziani di Hamas avrebbero delle riserve sulla decisione.
L'aggressione alla troupe tv italiana
Una squadra giornalistica del Tg3, di cui fa parte la reporter di guerra Lucia Goracci, è stata attaccata da uomini armati vicino alla città libanese di Sidone. L'autista locale ha avuto un infarto ed è morto. "Siamo stati spintonati e inseguiti - ha raccontato la Goracci rimasta illesa insieme all'operatore, Marco Nicois - Ahmad non ce l'ha fatta. Ma era gente disperata, Hezbollah non c'entra".
Ultimo aggiornamento ore 11.35
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui