Beirut, la guerra con la sua distruzione Beirut, la guerra con la sua distruzione  (AFP or licensors)

Libano, ancora vittime civili negli attacchi israeliani. Dagli Usa una proposta di tregua

Si tenta la negoziazione per un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, mentre il piano avanzato degli Stati Uniti è stato giudicato inaccettabile dal governo libanese. Decine di morti fra i civili negli ultimi due giorni. Drammatica la situazione umanitaria anche a Gaza. Washington e Nazioni Unite esortano Israele ad aumentare e accelerare la distribuzione degli aiuti umanitari

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Intere famiglie, civili inermi. Sono loro i protagonisti del bilancio di morte che il conflitto fra Israele e Hezbollah in Libano sta provocando. Solo ieri, secondo i media di Stato libanesi, 11 le vittime, fra cui madre, padre, tre figli. Cifre che fanno salire, stando ai dati del ministero della Salute libanese, a 3.445 i caduti e a quasi 14.600 i feriti a seguito dei raid israeliani dall’8 ottobre scorso. Intanto, dalle prime ore di oggi Israele è stato bersaglio di quattro droni lanciati dal sud del Libano verso il nord e decine di razzi che hanno mirato sulla Galilea occidentale. Non si sono registrate vittime 

Il tentativo di negoziato per un cessate il fuoco


La diplomazia è al lavoro per una tregua in Libano, per ora senza frutti concreti; il piano per un cessate il fuoco approvato dal neo presidente eletto Usa, Donald  Trump e proposto al governo libanese, è stato infatti giudicato non attuabile dal presidente del parlamento libanese, Nabih Berri: la proposta include la formazione di un comitato per supervisionare l'attuazione della risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, che impone il disarmo di Hezbollah e il suo ritiro dal confine con Israele oltre il fiume Litani. Berri, che ha precisato che il confronto si sta dipanando comunque in un'atmosfera “positiva”, ha anche respinto le voci secondo le quali la proposta includerebbe lo spiegamento di forze Nato o di altre forze in Libano o qualsiasi tipo di libertà di movimento per l'esercito israeliano nel paese.

Drammatica situazione umanitaria a Gaza

Intanto, resta grazie la situazione della popolazione anche a Gaza dove, nelle ultime ore, almeno cinque persone sono rimaste uccise in raid israeliani sulla città di Rafah. Solo ieri secondo quanto riferito dall’agenzia palestinese Wafa,  39 i civili uccisi dagli attacchi israeliani. Quattro di loro, secondo la stessa fonte, sono morti nel bombardamento del quartiere di al-Karama a nord di Gaza City. Altri due sono caduti nel raid contro una casa nel quartiere di Zeitoun a sud-est della città. Le forze israeliane hanno inoltre ucciso a colpi di arma da fuoco un giovane mentre tentava di fuggire dal nord di Gaza verso il centro della Striscia. L’esercito israeliano ha poi fatto saltare in aria, ha aggiunto l’agenzia Wafa, diversi edifici residenziali a ovest del campo profughi di Jabalia nel nord della Striscia.

Le ultime vittime, fanno salire il numero dei morti, secondo il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas a 43.799 dall'inizio del conlfitto. Altri 103.601 palestinesi sono stati feriti negli attacchi iniziati nell'ottobre 2023. Negli ultimi due giorni sono giunti gli appelli a Israele da parte di Onu e Stati Uniti ad espandere e accelerare gli aiuti umanitari, sempre più urgenti per sostentare i civili allo stremo nella Striscia. 

 

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16 novembre 2024, 09:11