"Israele cessi gli attacchi in suolo siriano”, la richiesta dei leaders al potere
Paola Simonetti – Città del Vaticano
Chiede vera pace in Siria il governo di transizione con il forte appello a Israele di dare uno stop alle incursioni e agli attacchi all’interno del territorio siriano, così come invocato nelle ultime ore anche dall’Onu. I vertici del gruppo islamico che ha guidato il rovesciamento del regime di Assad, hanno anche chiesto all'Occidente di rimuovere la coalizione jihadista e il suo leader, al-Jolani, dalla lista delle "organizzazioni terroristiche”. Ma, intanto, nel contesto della riorganizzazione politica che mira, secondo gli intendimenti del governo di transizione, a giustizia sociale e inclusione, al Jolani precisa che "è troppo presto per parlare della forma dello Stato in Siria prima della stesura della Costituzione".
Nel paese, nel frattempo, torna un clima di normalità, con la riapertura dell'aeroporto di Damasco, che oggi ha visto il primo aereo decollare dalla caduta di Bashar al-Assad l'8 dicembre scorso. A bordo del velivolo, diretto ad Aleppo, 32 persone, tra cui giornalisti e personale amministrativo.
Il cammino di unificazione della Siria
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dal canto suo, ribadisce la necessità di attuare un processo politico "inclusivo e guidato dai siriani" affermando che il popolo deve poter “determinare il proprio futuro”. A sostegno del cammino di stabilizzazione e unificazione della Siria si è schierata anche la Turchia, con il suo presidente, Recep Tayyip Erdogan, che ieri sera, martedì 17 dicembre, in un incontro con il capo di Stato del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamed Al Thani, ha sottolineato "la priorità per Ankara dell'integrità territoriale del paese mediorientale e la lotta al terrorismo". Il presidente turco ha anche chiesto un impegno, da parte della comunità internazionale, per la ricostruzione della Siria, sulla quale si concentrerà anche oggi, ad Ankara, un incontro con il premier libanese, Najib Mikati.
La collaborazione della Cina
Sul tavolo diplomatico e di collaborazione con il cammino di normalizzazione della situazione in Siria, si inserisce anche la Cina che si dice pronta a giocare "un ruolo costruttivo" per la pace e la stabilità nel paese mediorientale. Lo ha dichiarato il vice rappresentante permanente di Pechino alle Nazioni Unite, Geng Shuang, durante una riunione del Consiglio di sicurezza, aggiungendo che “la Cina presta grande attenzione ai drastici cambiamenti verificatisi in Siria e invita tutte le parti interessate - ha aggiunto- ad astenersi da azioni che potrebbero aggravare la situazione, con l’auspicio che le istituzioni statali siriane rimangano operative al fine di creare le condizioni per il ripristino dell'ordine sociale”.
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