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I presidenti, russo e americano, Putin e Trump nel loro colloquio telefonico I presidenti, russo e americano, Putin e Trump nel loro colloquio telefonico   (AFP or licensors)

Ucraina, prima intesa fra Stati Uniti e Russia per lo stop dei raid sulle infrastrutture

Nella telefonata fiume tra i due presidenti concordata una tregua temporanea. Insoddisfatto il presidente, Zelensky, che accusa la Russia di voler solo indebolire l'Ucraina

Paola Simonetti – Città del Vaticano

In una telefonata di due ore e mezza, ieri, martedì 18 marzo, i presidenti di Stati Uniti e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin, hanno trovato una prima intesa, stilando una roadmap per una "pace durevole" in Ucraina, che inizierà con uno stop temporaneo di 30 giorni dei raid russi sulle infrastrutture, a partire da quelle energetiche. Dunque, non un cessate-il-fuoco totale e con molte condizioni da parte di Mosca, che chiede il controllo della tregua lungo l'intera linea di contatto e la necessità di fermare il riarmo delle forze ucraine, nonchè la fornitura di intelligence straniera. Putin ha inoltre informato di uno scambio di 175 prigionieri per parte con l'Ucraina.

La posizione di Zelensky 

"I russi non sono pronti a porre fine a questa guerra, non sono pronti nemmeno per il primo passo, è stato il commento a caldo del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo il quale "l'intero gioco di Mosca è indebolire l'Ucraina, ma Kiev - ha ammonito - continuerà a combattere anche nel Kursk”, ossia nella regione al confine orientale tra i due Paesi. Pur dicendosi favorevole alla tregua sulle infrastrutture energetiche, il presidente ucraino sottolinea "che sarebbe giusto avere una conversazione con il presidente Trump e conoscere i dettagli di ciò che i russi hanno offerto agli americani o di ciò che gli americani hanno offerto ai russi". Dunque, ha sottolineato che l'Ucraina "non accetterà le richieste territoriali" della Russia in caso di negoziati perché "la nostra linea rossa è l'indipendenza". Ad accusare invece l'Ucraina "di voler fare dereagliare l'accordo" è il ministero della Difesa di Mosca che denuncia l'atacco deliberato contro un deposito petrolifero da parte dell'esercito di Kyiv. I colloqui per mettere fine alla guerra, stando a quanto annunciato dall'inviato speciale del presidente Usa, Steve Witkoff, proseguiranno domenica nella città di Gedda, ribadendo così la centralità dell'Arabia Saudita nei negoziati. 

Le prospettive dei rapporti Usa – Russia

La Casa Bianca nel resoconto del lungo colloquio tra Trump e Putin, ha annunciato che i due leader hanno discusso anche del "miglioramento dei rapporti bilaterali” che porteranno "enormi accordi economici e ad una maggiore stabilità geopolitica”, oltre alla cooperazione per mettere fine ai conflitti in Medio Oriente e frenare la proliferazione delle armi strategiche. "Posso affermare con un alto grado di sicurezza che i presidenti Putin e Trump si capiscono bene, si fidano l'uno dell'altro e intendono procedere gradualmente lungo il percorso di normalizzazione delle relazioni russo-americane", ha detto ai giornalisti il portavoce del presidente russo Dmitri Peskov, aggiungendo che i prossimi negoziati in Arabia Saudita avranno "un'agenda piuttosto fitta", osservando comunque che "ci vorranno tempo e sforzi, supportati dalla volontà dei presidenti dei due paesi, per ripristinare queste relazioni" perché "troppo è stato rovinato durante le precedenti amministrazioni nelle relazioni tra Mosca e Washington".

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