Papa contro la tratta: contrastare questo crimine vergognoso
Cecilia Seppia - Città del Vaticano
Dopo la recita della preghiera mariana il Papa lancia un forte appello per denunciare la tratta di esseri umani, alla vigilia della Giornata mondiale di sensibilizzazione e mobilitazione, promossa dall’Onu, contro questa piaga. Il Pontefice la definisce ancora un “crimine vergognoso”, troppo spesso legato al fenomeno migratorio e chiede azioni concertate di governi e società civile.
Domani ricorre la Giornata Mondiale contro la tratta di persone, promossa dalle Nazioni Unite. Questa piaga riduce in schiavitù molti uomini, donne e bambini con lo scopo dello sfruttamento lavorativo e sessuale, del commercio di organi, dell’accattonaggio e della delinquenza forzata. Anche le rotte migratorie sono spesso utilizzate da trafficanti e sfruttatori per reclutare nuove vittime della tratta. E’ responsabilità di tutti denunciare le ingiustizie e contrastare con fermezza questo vergognoso crimine.
A commento delle sue parole, Antonella Palermo ha intervistato Suor Rita Giaretta, direttrice di Casa Rut, a Caserta, un luogo dove da vent'anni si ridona identità e dignità a donne sfruttate: "Mi raccontano che qui hanno ritrovato affetto e valore umano - dice suor Rita - ed è un miracolo, questo. All'Angelus il Papa ha parlato degli avanzi, degli scarti dei nostri pasti. Ecco, loro si sentono un rifiuto. Tutti dobbiamo sentirci interpellati". (Ascolta e scarica l'intervista a Suor Rita Giaretta)
La campagna di sensibilizzazione
Per questa giornata mondiale anche la sezione migranti e rifugiati del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, ha lanciato sui social una campagna di sensibilizzazione per tutto il mese di agosto. Usando l’hashtag #EndHumanTrafficking si potranno promuovere iniziative per combattere la tratta e divulgare informazioni utili su Twitter, Facebook ed Instagram, denunciando tutte le forme di schiavitù.
I numeri
Un’industria macabra, quella della tratta, che fattura 150 miliardi di dollari in tutto il mondo: solo nel 2016, quasi 10 milioni di bambini e adolescenti, sono stati costretti in stato di schiavitù, venduti e sfruttati principalmente a fini sessuali e lavorativi, secondo l’ultimo rapporto pubblicato ieri da diverse ong. Un numero che corrisponde a un quarto del totale delle persone in questa condizione, oltre 40 milioni, di cui sette su dieci sono donne e ragazze. Nei 28 paesi dell’Unione europea sono 30.146, di cui oltre mille minori, le vittime registrate di tratta e sfruttamento, a fronte di stime che parlano di circa 3,6 milioni di persone ridotte in schiavitù in Europa nel 2016.
Responsabilità e consapevolezza
A più riprese Papa Francesco ha sollevato il velo dell’indifferenza di fronte a questa piaga sollecitando una presa di coscienza a livello politico e istituzionale, ma anche individuale. Perciò scrivono dal dicastero: “chiediamo di condividere i nostri contenuti con tutti per sensibilizzare su un problema trascurato”. E sempre citando il Pontefice ricordano che questo “lavoro di sensibilizzazione deve iniziare a casa, da noi stessi, perché solo in questo modo saremo in grado di rendere le nostre comunità consapevoli, motivandole a impegnarsi affinché nessun essere umano possa mai più essere vittima della tratta”.
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