Francesco per il Kerala: non manchi il sostegno della Comunità internazionale
Marco Guerra – Città del Vaticano
Dopo la preghiera dell' Angelus, Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero agli abitanti del Kerala, in India, “duramente colpiti da piogge intensissime, che hanno provocato allagamenti e frane, con pesanti perdite di vite umane, numerosi dispersi e sfollati, e ingenti danni alle colture e alle case”.
La vicinanza alla Chiesa locale
Di fronte a questa distruzione il Pontefice ha chiesto che “non manchi a questi fratelli la nostra solidarietà e il concreto sostegno della Comunità internazionale”. Francesco ha quindi espresso vicinanza alla Chiesa in Kerala, “che è in prima linea per portare soccorso alla popolazione”. Preghiamo insieme, ha concluso il Papa, “per quanti hanno perso la vita e per tutte le persone provate da questa grande calamità”.
Si aggrava il numero delle vittime e degli sfollati
Intanto è salito a 357 morti il bilancio delle vittime delle inondazioni nel Kerala, di cui 33 nelle ultime 24 ore, aggiornato oggi dalle autorità locali. E sono oltre 223 mila i cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni per trovare rifugio nei campi allestiti per fronteggiare l'emergenza.
Danni per quasi 3 miliardi di dollari
Secondo il governo locale, i danni causati da queste tempeste ammontano a 2,9 miliardi di dollari. Il costo finale “può essere determinato solo si sarà completamente ritirata l'acqua” si legge su una nota. Per rafforzare le operazioni di soccorso, il capo dell'esecutivo del Kerala ha chiesto finanziamenti supplementari e l'invio di 20 elicotteri e 600 barche a motore oltre a quelli già dispiegati sul terreno. Il primo ministro indiano Narendra Modi, che sabato ha sorvolato in elicottero lo Stato colpito, ha annunciato aiuti immediati per 75 milioni di dollari.
Proseguono le operazioni di soccorso
Migliaia di uomini dell'esercito, della marina e dell'aviazione sono stati dispiegati per aiutare le persone ancora isolate dalle piogge. Molte strade e oltre 130 ponti sono stati danneggiati, isolando intere zone collinari. Usando barche ed elicotteri, l'esercito indiano ha raggiunto persone in comunità isolate per giorni dalle inondazioni, con molti intrappolati sui tetti e ai piani superiori delle loro case e nel disperato bisogno di cibo e acqua potabile. Le squadre di salvataggio si sono concentrate sulla città di Chengannur, sulle rive del fiume Pamba, dove si teme che circa 5000 persone siano ancora intrappolate, hanno riferito le autorità.
Inondazioni eccezionali
Il Kerala, che è solito ricevere forti precipitazioni in questo periodo, ha visto oltre il 250 per cento in più di pioggia rispetto al normale tra l'8 e il 15 agosto, obbligando le autorità statali a rilasciare acqua da 35 dighe che a loro volta hanno ingrossato i corsi d’acqua principali.
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