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Papa all’Angelus: Gesù benedice famiglia umana, tutti al servizio della pace

Nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e in occasione della Giornata mondiale della pace, che ricorre ogni primo gennaio, Francesco all’Angelus spiega come tutti siamo responsabili del bene comune e come la politica sia “buona” nella misura in cui “ognuno fa la sua parte al servizio della pace”

Giada Aquilino - Città del Vaticano

La Santa Madre di Dio, che la Chiesa celebra oggi, “ci aiuti” nell’impegno “quotidiano” al servizio della pace. Questo l’auspicio del Papa nel primo Angelus del 2019, in occasione della Giornata mondiale della pace, ricorrenza voluta da San Paolo VI per il 1° gennaio di ogni anno (Ascolta il servizio con la voce del Papa).

La buona politica al servizio della pace

Questa cinquantaduesima edizione, ricorda Francesco, ha per tema: “La buona politica è al servizio della pace”, come reso noto nel Messaggio pubblicato l’8 dicembre scorso.

Non pensiamo che la politica sia riservata solo ai governanti: tutti siamo responsabili della vita della “città”, del bene comune; e anche la politica è buona nella misura in cui ognuno fa la sua parte al servizio della pace.

Maria ci mostra il Salvatore

Il Pontefice, che in un Tweet sull'account @Pontifex scrive pure che “oggi più che mai, le nostre società necessitano di 'artigiani della pace', messaggeri e testimoni di Dio Padre che vuole il bene e la felicità della famiglia umana”, si sofferma quindi sulla Solennità odierna, ottavo giorno dopo il Natale, esortando a mantenere lo “sguardo fisso” su Maria e sul Bambino “che tiene tra le braccia”, come fecero i pastori di Betlemme.

In questo modo, mostrandoci Gesù, il Salvatore del mondo, lei, la madre, ci benedice. Oggi la Madonna ci benedice tutti, tutti. Benedice il cammino di ogni uomo e ogni donna in questo anno che inizia, e che sarà buono proprio nella misura in cui ciascuno avrà accolto la bontà di Dio che Gesù è venuto a portare nel mondo.

La forza del Signore

È infatti, spiega Francesco, la benedizione di Dio che “dà sostanza” agli auguri scambiati in questi giorni. Richiama - e ripete a fine Angelus - l’antichissima benedizione con cui i sacerdoti israeliti benedicevano il popolo, pronunciando “per tre volte” il nome di Dio, “Signore”, e stendendo le mani verso il popolo radunato.

Nella Bibbia, infatti, il nome rappresenta la realtà stessa che viene invocata, e così, “porre il nome” del Signore su una persona, una famiglia, una comunità significa offrire loro la forza benefica che scaturisce da Lui.

Un Sole che non si può guardare ma irradia grazia

Nella benedizione, si nomina al contempo “per due volte” il “volto” del Signore, pregando che Dio lo “faccia risplendere” e lo “rivolga” verso il suo popolo, concedendo misericordia e pace.

Sappiamo che secondo le Scritture il volto di Dio è inaccessibile all’uomo: nessuno può vedere Dio e rimanere in vita. Questo esprime la trascendenza di Dio, l’infinita grandezza della sua gloria. Ma la gloria di Dio è tutta Amore, e dunque, pur rimanendo inaccessibile, come un Sole che non si può guardare, irradia la sua grazia su ogni creatura e, in modo speciale, sugli uomini e le donne, nei quali maggiormente si rispecchia.

Sorgente di pace

Dio, prosegue il Papa, si è rivelato “nel volto di un uomo, Gesù, ‘nato da donna’“. E l’icona della Santa Madre di Dio ci mostra il Salvatore del mondo.

Lui è la Benedizione per ogni persona e per l’intera famiglia umana. Lui, Gesù, è sorgente di grazia, di misericordia e di pace.

I saluti al Presidente Mattarella

E l’augurio del Pontefice per pace e prosperità torna anche subito dopo la recita dell’Angelus, pregando ed incitando a farlo quotidianamente, affinché si sia “artigiani di pace ogni giorno del nuovo anno”, cominciando “a casa”, in “famiglia”. Quindi ringrazia il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, per le espressioni augurali che ha indirizzato al Papa: il Signore, auspica, benedica sempre “il suo alto e prezioso servizio al popolo italiano”.

Sant’Egidio, Matera e le altre iniziative

Saluta i “cari romani e pellegrini” radunati in un Capodanno assolato in Piazza San Pietro, “tanto numerosi” - dice - come per una canonizzazione; i partecipanti alla manifestazione “Pace in tutte le terre” organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio e giunti in Piazza; e quelli degli altri tanti eventi della giornata.

Voglio esprimere il mio apprezzamento e la mia vicinanza alle innumerevoli iniziative di preghiera e di impegno per la pace che in questa Giornata si svolgono in ogni parte del mondo, promosse dalle comunità ecclesiali; ricordo in particolare quella che ieri sera ha avuto luogo a Matera.

(Ultimo aggiornamento: martedì 01 gennaio 2019, ore 13:25)

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01 gennaio 2019, 12:17