Il Papa riceve Putin: Siria, Ucraina e Venezuela al centro dei colloqui
Giada Aquilino - Città del Vaticano
La “questione ecologica”, le tematiche “dell’attualità internazionale” con particolare riferimento “alla Siria, all’Ucraina e al Venezuela”, come pure “alcune questioni di rilievo per la vita della Chiesa cattolica in Russia”. Sono questi i temi dei “cordiali colloqui” in Vaticano in occasione dell’udienza di Papa Francesco al Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ricevuto oggi con il seguito. Ne ha dato notizia il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti, leggendo un comunicato ai giornalisti e parlando di “sincera e gioiosa soddisfazione” riferitagli dal Pontefice stesso. Il capo del Cremlino, arrivato poco dopo le 14.00 al Palazzo Apostolico, preceduto dal ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha poi incontrato il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Il colloquio nella Sala della Biblioteca
Accompagnato dall’arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia, il Presidente Putin è giunto nella Sala del Tronetto dell'Appartamento pontificio: qui Francesco lo ha accolto con una calorosa stretta di mano, per poi passare nella Biblioteca per l’incontro privato: il colloquio è durato circa un’ora.
Relazioni bilaterali
Nelle conversazioni, riferisce la nota vaticana, è stata inoltre espressa soddisfazione per lo “sviluppo” delle relazioni bilaterali, “ulteriormente” rafforzatesi con la firma oggi di un “protocollo di intesa” riguardante la collaborazione tra l’Ospedale “Bambino Gesù” e gli Ospedali pediatrici della Federazione Russa.
Lo scambio dei doni
Al termine, il saluto alla delegazione russa e lo scambio dei doni. Il Pontefice ha illustrato al capo di Stato una medaglia che commemora i 100 anni della fine della Prima guerra mondiale, regalando anche quella del sesto anno di Pontificato. Quindi ha consegnato una copia del Messaggio per la giornata mondiale per la Pace del 1° gennaio scorso, autografato oggi per Putin, le esortazioni apostoliche Gaudete et Exultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo e Christus Vivit ai giovani e a tutto il Popolo di Dio, un esemplare del Documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune e infine un’acquaforte raffigurante la Basilica Vaticana e Piazza San Pietro, quasi a rinnovare l’augurio di “tornare” ancora a Roma per il Presidente, ha spiegato Gisotti. Il Presidente Putin ha donato un’icona dei Santi Pietro e Paolo, un libro fotografico e la copia di un film del regista russo Andrej Konchalovskij.
La situazione in Siria
Dopo gli incontri di Putin nel 2000 e nel 2003 con Giovanni Paolo II e nel 2007 con Benedetto XVI, quella odierna è stata la terza udienza di Papa Francesco al Presidente della Federazione Russa. La prima avvenne il 25 novembre 2013, quando - riferì una nota della Santa Sede - al centro dei colloqui in Vaticano ci furono anche il “perseguimento della pace nel Medio Oriente” e la “grave situazione in Siria”, sottolineando “l’urgenza di far cessare le violenze e di recare l’assistenza umanitaria necessaria alla popolazione, come pure di favorire iniziative concrete per una soluzione pacifica del conflitto”, privilegiando la via negoziale e coinvolgendo le varie componenti etniche e religiose locali.
La lettera per il G20
Soltanto due mesi prima il Pontefice aveva scritto una lettera al capo del Cremlino per il G20 a San Pietroburgo: anche in quell’occasione il pensiero di Francesco andò ai “drammi” sofferti dalla Siria, con un appello ai capi di Stato e di governo delle venti maggiori economie del mondo ad aiutare a “trovare vie per superare le diverse contrapposizioni”, abbandonando “ogni vana pretesa di una soluzione militare”. Perché - scrisse il Papa sei anni fa - “duole costatare che troppi interessi di parte hanno prevalso da quando è iniziato il conflitto siriano”. Francesco esortò ad “un nuovo impegno a perseguire, con coraggio e determinazione, una soluzione pacifica attraverso il dialogo e il negoziato”, promuovendo “l’assistenza umanitaria” per le popolazioni colpite dalla guerra.
La crisi in Ucraina
La seconda udienza di Papa Francesco al capo di Stato russo fu quella del 10 giugno 2015. In primo piano ancora il Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione in Siria e Iraq e ai cristiani di quelle terre, e al contempo attenzione dedicata agli sforzi di pace per l’Ucraina, con la crisi scoppiata nell’est del Paese. Fu sottolineata - secondo un comunicato vaticano - l’importanza di “ricostituire un clima di dialogo”, del rispetto degli accordi al riguardo e dell’impegno a migliorare la situazione umanitaria. Il tema del conflitto in Ucraina fu affrontato anche nei colloqui che il segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin, ebbe nell’agosto del 2017 nel corso della sua visita in Russia.
La tragedia del sommergibile russo
Ieri il portavoce vaticano Gisotti aveva informato del cordoglio e della vicinanza del Papa alle famiglie delle vittime e a quanti colpiti dalla “tragedia del sommergibile russo”, per l'incendio scoppiato a bordo a inizio settimana, che ha causato la morte di 14 marinai per asfissia.
La visita a Roma
Nel programma della visita a Roma del Presidente Putin, un incontro al Quirinale col capo di Stato italiano Sergio Mattarella, a Palazzo Chigi col premier Giuseppe Conte, con una conferenza stampa congiunta, la partecipazione al Foro di dialogo italo-russo delle società civili, quindi una cena a Villa Madama e colloqui privati.
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