Papa: il Sinodo non è fare inchieste sociologiche, serve lo Spirito Santo
Debora Donnini – Città del Vaticano
Il profondo legame del Sinodo con lo Spirito Santo e con l’identità stessa della Chiesa, che consiste nell’evangelizzare. E’ questo il filo conduttore delle parole che stamani Papa Francesco ha rivolto ai quasi 50 vescovi, provenienti dall'Ucraina e da diversi Paesi. Sono riuniti a Roma per il Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina, sul tema “Comunione nella vita e nella testimonianza della Chiesa Greco Cattolica Ucraina", che ha preso il via ieri. Un intervento breve ma intenso quello di Francesco, perché lui stesso chiarisce di aver detto tutto quello che doveva dire nell’incontro in Vaticano, lo scorso 5 luglio. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
Il Papa mette prima di tutto in guardia dal pericolo di credere oggi che “fare un cammino sinodale o avere un atteggiamento di sinodalità voglia dire fare un’inchiesta di opinioni”, poi fare un incontro e “mettersi d’accordo”.
No, il Sinodo non è un Parlamento! Si devono dire le cose, discutere come si fa in Parlamento, ma non è un Parlamento. Sinodo non è un mettersi d’accordo come nella politica: io ti do questo, tu mi dai questo. No. Sinodo non è fare inchieste sociologiche, come qualcuno crede: “Vediamo, chiediamo a un gruppo di laici che faccia un’inchiesta, se dobbiamo cambiare questo, questo, questo…”. Voi certo dovete sapere cosa pensano i vostri laici, ma non è un’inchiesta, è un’altra cosa. Se non c’è lo Spirito Santo, non c’è Sinodo. Se non è presente lo Spirito Santo, non c’è sinodalità. Anzi, se non c’è la Chiesa, l’identità della Chiesa.
E' lo Spirito a portare avanti
Il pensiero del Pontefice si concentra quindi sull’identità della Chiesa che è l’evangelizzazione:
San Paolo VI l’ha detto chiaramente: la vocazione della Chiesa è evangelizzare, anzi: la sua identità è evangelizzare. Entrate in questo vostro Sinodo con questo spirito, con lo Spirito Santo. Pregate lo Spirito. Litigate tra voi, tutto quello che volete… Pensate a Efeso, come litigavano quelli! Ma erano bravi… E alla fine è stato lo Spirito a portarli a dire: “Maria, Madre di Dio”. È proprio questa la via. È lo Spirito. Perché noi non vogliamo diventare una Chiesa congregazionalista, bensì una Chiesa sinodale. E andate avanti su questa strada.
In questo senso e - dice - “non per fare pubblicità”, il Papa richiama un articolo apparso sull’ultimo numero dell’Osservatore Romano, con la data di domenica, proprio sulla presenza dello Spirito Santo nel cammino sinodale.
Schevchuk: trasmettere la possibilità d'incontro personale con Cristo
E di Sinodo e sinodalità aveva parlato prima, nel saluto, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. “Vogliamo essere Sinodo non solo durante le nostre sedute, ma anche quando torneremo alle nostre comunità”, ha sottolineato, mettendo in evidenza il desiderio di camminare insieme. In conclusione, l’arcivescovo maggiore di Kiev-Halyč degli ucraini assicura la conversione pastorale che sta vivendo la Chiesa in Ucraina e mette in luce, in particolare, che “non basta solo avere una bella e ricca tradizione come la nostra, che conserva la memoria millenaria della Chiesa di Rus’ di Kyiv, della Chiesa indivisa del primo millennio e la sua comunione con la Chiesa di Roma” ma bisogna essere capaci di trasmettere all’uomo di oggi il cuore di questa Tradizione Apostolica: “la possibilità d’incontro personale con il Cristo vivente, che anche oggi è presente, per opera della Spirito Santo, nella sua Chiesa e cammina insieme a noi per le strade del mondo moderno”.
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