Usa: la preghiera del Papa per il Paese più colpito dalla pandemia
Giancarlo La Vella – Radio Vaticana
Papa Francesco, in questo periodo di emergenza sanitaria globale, non manca di esprimere la sua accorata vicinanza a quanti nel mondo stanno soffrendo a vario titolo per il Coronavirus. Ieri il Pontefice ha telefonato al cardinale Timothy Dolan, arcivescovo di New York, manifestando la sua preoccupazione per l’evoluzione della pandemia negli Stati Uniti e in particolare nella città. La notizia è confermata da un comunicato dell'arcidiocesi, datato 14 aprile, contenente una dichiarazione dello stesso porporato. “Il Santo Padre, Papa Francesco, mi ha chiamato questo pomeriggio verso le ore 14:00 – si legge – per esprimere la sua amorevole preoccupazione e vicinanza a tutto il popolo di New York, in particolare a coloro che sono malati a causa dell'epidemia di Coronavirus”. Il cardinale Dolan, poi, riferisce che il Santo Padre sta pregando per i malati, i medici, il personale infermieristico, e tutti gli operatori sanitari che si prendono cura di coloro che sono colpiti dal virus, ma anche per le autorità civili, nonché i sacerdoti, i religiosi e i laici. Dalla sua il porporato ha ringraziato il Papa per il suo affettuoso gesto, assicurando le preghiere della gente di New York per lui e per il suo ministero.
In Usa avanza la pandemia
Gli americani, i newyorkesi in particolare, sono stati colti quasi di sorpresa dalla pandemia. Un evento che ha fortemente ridimensionato l’idea generale che gli Usa fossero inattaccabili dal Covid-19 o che, comunque, fossero pronti a far fronte all’epidemia in modo efficace. Invece si sono ritrovati ad essere il Paese con il più alto numero di contagi e di vittime. E’ quanto ci riferisce Paolo Mastrolilli, corrispondente da New York per il quotidiano italiano La Stampa. Quello che preoccupa è anche la ricaduta negativa che questa situazione ha sull’economia, un settore su cui il presidente Donald Trump aveva sempre puntato nella sua politica. Aziende ferme, disoccupazione, previsioni per il futuro non certo rosee stanno intaccando il senso di sicurezza dei cittadini, che chiedono ora misure idonee sia a far ripartire i settori produttivi, sia a fermare l’avanzata della malattia.
Coronavirus e presidenziali
A novembre ci sarà il voto delle presidenziali e l’epidemia di Coronavirus ha sconvolto i piani della campagna elettorale, sia per il capo della Casa Bianca, che punta alla riconferma, sia per il fronte democratico, che ha scelto l’ex vicepresidente, Joe Biden, come candidato anti-Trump. Insomma, afferma Paolo Mastrolilli, la corsa alla Casa Bianca si gioca nei prossimi mesi e su temi non certo prevedibili. Tutto sta a vedere quale sarà l’evoluzione della pandemia a New York, negli Stati Uniti e nel mondo. Per ora rimane solo il drammatico stupore dei cittadini di fronte agli scavi delle fosse comuni, per inumare il crescente numero di vittime del Coronavirus.
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