Francesco rientrato dall'Iraq. La preghiera a Santa Maria Maggiore
VATICAN NEWS
Si è concluso intorno alle 12.20, nello scalo romano di Ciampino, il 33.mo viaggio apostolico di Francesco, che da venerdì scorso e fino all'intera giornata di ieri ha visitato numerose località dell'Iraq, dando vita a incontri e momenti per la loro portata già definiti storici. A bordo dell'aereo papale anche una settantina di giornalisti, che hanno documentato le parole e i gesti del Papa dall'arrivo a Baghad fino al bagno di folla di ieri pomeriggio con la Messa a Erbil, che ha coronato oltre 72 ore ad alta intensità umana e spirituale.
Dopo il suo atterraggio a Ciampino, ha informato la Sala Stampa vaticana, Francesco "si è fermato a pregare nella Basilica di Santa Maria Maggiore, davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, sul cui altare ha deposto un mazzo di fiori portato dall’Iraq".
Il Papa ha lasciato il Paese dopo aver abbracciato la comunità cattolica locale, emersa in certo modo dalle catacombe in cui l'aveva confinata la ferocia jihadista, ma anche allacciato nuovi rapporti lungo la strada del dialogo interreligioso - con il lungo dialogo avuto con l'Ayatollah Al-Sistani, massima autorità sciita del Paese - e con gli altri leader religiosi simbolicamente riuniti nella Piana di Ur dei Caldei, luogo di partenza di Abramo verso la Terra promessa che ora, negli auspici di Francesco, diventa quella della pace per tutto il Medio Oriente. Commentando a caldo a Radio Vaticana-Vatican News quanto avvenuto in questi giorni in Iraq, il cardinale Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei, ha parlato di un un "avvento" per cristiani e i musulmani.
(Ultimo aggiornamento: 13.08 dell'8 marzo 2021)
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