A Gerusalemme una preghiera comune per chiedere la pace in Medio Oriente
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
“Ringrazio Dio per la decisione di fermare gli scontri armati e auspico che si percorrano le vie del dialogo e della pace”. Così, durante la presentazione, ieri mattina in Vaticano, delle Lettere Credenziali di nove nuovi ambasciatori, Papa Francesco ha salutato il cessate-il-fuoco concordato tra Israele e Hamas con la mediazione egiziana dopo undici giorni ininterrotti di bombardamenti.
La veglia di Pentecoste a Santo Stefano a Gerusalemme
Nell’occasione Papa Francesco ha anche esortato le Chiese di tutto il mondo a unirsi agli Ordinari di Terra Santa che, oggi pomeriggio alle 17.00, ora locale (ore 16.00 italiane), celebreranno insieme la Veglia di Pentecoste nella Chiesa di Santo Stefano a Gerusalemme per implorare lo Spirito Santo “affinché israeliani e palestinesi possano trovare la strada del dialogo e del perdono, per essere pazienti costruttori di pace e di giustizia, aprendosi, passo dopo passo, ad una speranza comune, ad una convivenza tra fratelli”.
L'appello al Regina Coeli
Parole che riecheggiano quelle pronunciate domenica 15 maggio, durante il Regina Caeli in cui “in nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro” Francesco aveva fatto appello “alla calma e, a chi ne ha responsabilità, di far cessare il frastuono delle armi e di percorrere le vie della pace, anche con l’aiuto della Comunità Internazionale”, definendo “terribile e inaccettabile”, la morte di tanti bambini “segno - aveva rimarcato - che non si vuole costruire il futuro, ma lo si vuole distruggere”.
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