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Ucraina, il Papa ai leader delle nazioni: "Non portate l'umanità alla rovina"

Dopo il Regina Coeli, Papa Francesco ha rivolto un nuovo appello per la fine della guerra in Ucraina, pensando anche a pescatori e lavoratori penalizzati dal conflitto, espresso soddisfazione per la tregua in Yemen, dolore per le vittime delle recenti piogge torrenziali in Brasile. E ricordato la beatificazione dei cappuccini martiri padre Leonardo Melki e padre Tommaso Giorgio Saleh, ieri a Beirut, in Libano

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

"Rinnovo l’appello ai responsabili delle Nazioni: non portate l’umanità alla rovina, per favore! Si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate-il-fuoco e per una soluzione sostenibile. Si ascolti il grido disperato della gente che soffre, si abbia rispetto per la vita umana". A cento giorni "dall'inizio dell'aggressione armata all'Ucraina", è ancora più accorato, se possibile, l'appello alla pace di Papa Francesco. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Servono veri negoziati, si fermi la distruzione delle città

Dopo la preghiera del Regina Coeli, nella solennità di Pentecoste, dopo aver pronunciato l'omelia nella Messa presieduta nella Basilica Vaticana dal cardinale decano Re, il Papa ricorda, ai 25 mila fedeli in piazza e ai tanti che lo seguono attraverso i media, che oggi si celebra una festa nella quale "il sogno di Dio sull’umanità diventa realtà: 50 giorni dopo la Pasqua, popoli che parlano lingue diverse si incontrano, si capiscono".

Ma ora, a 100 giorni dall’inizio dell’aggressione armata all’Ucraina, sull’umanità è calato nuovamente l’incubo della guerra che è la negazione del sogno di Dio. Popoli che si scontrano, popoli che si uccidono, gente che anziché avvicinarsi viene allontanata dalle proprie case. E mentre la furia della distruzione e della morte imperversa e le contrapposizioni divampano, alimentando un’escalation sempre più pericolosa per tutti, rinnovo l’appello ai responsabili delle Nazioni: non portate l’umanità alla rovina, per favore! Non portate l’umanità alla rovina. Si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate-il-fuoco e per una soluzione sostenibile. Si ascolti il grido disperato della gente che soffre – lo vediamo sui media tutti i giorni; si abbia rispetto della vita umana, si fermi la macabra distruzione di città e villaggi dappertutto. Continuiamo, per favore, a pregare, a impegnarci per la pace senza stancarci.

Purtroppo, in Ucraina si segnala l’ennesima giornata di combattimenti. Le truppe russe hanno attaccato nelle ultime ventiquattr'ore 32 località nelle regioni di Lugansk e Donetsk, nell'Ucraina orientale, uccidendo almeno quattro persone.  Si combatte ancora a Severodonetsk, in Ucraina orientale, e oggi non è stata risparmiata nemmeno Kiev, con diverse esplosioni che hanno colpito la capitale, causate da missili russi lanciati da un bombardiere.

La beatificazione a Beirut di due martiri cappuccini

Quindi Francesco ricorda che ieri, a Beirut sono stati beatificati due frati minori cappuccini: Leonardo Melki e Tommaso Giorgio Sale, sacerdoti e martiri, uccisi in odio alla fede in Turchia, rispettivamente nel 1915 e nel ’17.

Questi due missionari libanesi, in un contesto ostile diedero prova di incrollabile fiducia in Dio e di abnegazione per il prossimo. Il loro esempio rafforzi la nostra testimonianza cristiana. Erano giovani, non avevano 35 anni. Un applauso ai nuovi beati.

Soddisfazione per il prolungamento della tregua in Yemen

C'è soddisfazione, nelle parole del Pontefice, quando ricorda "che la tregua nello Yemen è stata rinnovata per altri due mesi"

Grazie a Dio e a voi! Auspico che questo segno di speranza possa essere un ulteriore passo per mettere la parola fine a quel sanguinoso conflitto che ha generato una delle peggiori crisi umanitarie dei nostri giorni. E, per favore, non dimentichiamo di pensare ai bambini, ai bambini dello Yemen: fame, distruzioni, mancanza di educazione, mancanza di tutto. Pensiamo ai bambini.

Preghiera per le vittime delle frane a Recife, in Brasile 

Papa Francesco rivolge poi la sguardo di padre al Brasile, assicurando la sua preghiera "per le vittime delle frane causate dalle piogge torrenziali avvenute nella regione metropolitana di Recife". E al termine dei saluti, esprime la sua vicinanza ai pescatori:

Pensiamo ai pescatori che, a causa dell’aumento del costo del carburante, rischiano di dover cessare la loro attività; e la estendo a tutte le categorie di lavoratori gravemente penalizzati dalle conseguenze del conflitto in Ucraina.

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05 giugno 2022, 12:25