Ucraina, il Papa: si ritrovi un po’ di umanità per una soluzione diplomatica
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
Due anni, ventiquattro mesi, 730 giorni di attacchi, bombardamenti, missili, droni, edifici, case e chiese distrutte, città rase al suolo, vite spezzate, famiglie distrutte, sofferenze. Al dolore collettivo per una guerra, quella in Ucraina, che sembra non finire e che è giunta al suo secondo anniversario, si unisce quello del Papa che, al termine dell’Angelus, esprime vicinanza a questa terra, da subito definita “martoriata”, chiedendo di ritrovare “quel po’ di umanità” come spinta ad una soluzione diplomatica per una "pace giusta e duratura".
Quante vittime, distruzioni, feriti, angustie, lacrime in un periodo che sta diventando terribilmente lungo e di cui non si intravede ancora la fine
Soluzione diplomatica di pace
Francesco, dalla finestra del Palazzo Apostolico, invita a far terminare questo brutale conflitto che, afferma, “non solo sta devastando quella regione d’Europa, ma scatena un’ondata globale di paura e odio”. Il Pontefice usa dei superlativi per rimarcare il suo “vivissimo affetto” per il “martoriato popolo ucraino” e assicurare preghiere “per le numerosissime vittime innocenti”. Quindi di fronte ad una piazza dove sventolano bandiere con la scritta “Pace”, eleva la sua supplica a Dio e a chi detiene ruoli di responsabilità su questa terra.
Supplico che si trovi quel po’ di umanità che permetta di creare le condizioni per una soluzione diplomatica alla ricerca di una pace giusta e duratura
Non dimenticare i conflitti in Terra Santa e nel mondo
Le parole del Pontefice giungono dopo che nelle scorse ore missili S-300 sono piombati sulla città di Kostiantynivka, distruggendo palazzine, appartamenti, scuole, negozi, la chiesa e la stazione ferroviaria. Ancora prima la difesa aerea di Kyiv ha reso noto tramite Telegram l’abbattimento di sedici droni lanciati sulla capitale e altre città come Mykolaiv, Poltava, Zaporizhzhia e la regione di Kherson. E sempre l’esercito ucraino ha rivendicato l’uccisione di 810 soldati russi in ventiquattr’ore. Una scia di sangue e devastazione che il Papa auspica possa presto cessare. Non solo in Ucraina, ma in tutte quelle zone del mondo ferite dalla guerra.
Non dimentichiamoci di pregare per la Palestina, per Israele e per tanti popoli dilaniati dalla guerra e di aiutare concretamente chi soffre. Pensiamo a tanta sofferenza, pensiamo ai bambini feriti, innocenti...
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