In dono al Papa "il Pane del Cielo, il Pane del Giubileo"
Fabrizio Peloni - Città del Vaticano
"Il mio pane ha incontrato la parola del Papa!". Non trattiene l’entusiasmo l’artista italo-argentino Mario Alvarez che questa mattina, per la Giornata mondiale dell’Alimentazione promossa dalla Fao, ha partecipato all’udienza generale, portando in piazza San Pietro una pagnotta di pane, simbolo del suo progetto itinerante, “Il Pane del Cielo, il Pane del Giubileo”. "Vorrei far riflettere sulla necessità di debellare la fame, oggi aggravata da guerre, cambiamenti climatici e crisi economiche, e garantire il diritto al cibo per tutti", ha dichiarato l’artista, che il 10 ottobre ha partecipato al seminario “Diritto al cibo, tra privazione e spreco: È tempo di agire”, organizzato dalla missione permanente della Santa Sede presso la Fao.
L'alimento più sacro per gli esseri umani
Il progetto arriva a compimento di un lungo percorso spirituale e artistico, iniziato quando Mario era ventenne, un cammino di ricerca della fede, intrapreso anche grazie alla mamma, con un viaggio in India e che oggi l’artista esprime nella sua vita e testimonia attraverso il lavoro. In questo progetto il pane è il simbolo dell’alimento più sacro per tutti gli esseri umani, "rappresenta la forza dello Spirito Santo", al centro delle attuali catechesi del Pontefice, "e il fermento che dà origine al pane, primaria forma di alimento e di condivisione per gli esseri umani". È con questo spirito che Mario crea l’impasto che diventa “il Pane del Cielo, il Pane del Giubileo” e che sarà protagonista di mostre itineranti, performance, installazioni e laboratori didattici per divulgare un approccio più consapevole alla tematica dello spreco alimentare.
Sessant'anni insieme
"I nostri nonni sono un esempio di vocazione alla fedeltà, di dedizione alla Chiesa e alla famiglia, e nel caso di mio nonno anche di cura del bene comune", hanno affermato invece i gemelli Andrea e Carlo Borsani, sacerdoti dal 14 settembre scorso nella Congregazione dei Figli della Croce, accompagnando, da Legnago, Luisa e Franco Crespi all’udienza generale in occasione del loro 60° anniversario di matrimonio. "Più dieci di fidanzamento", precisa Franco che a Legnago è stato anche sindaco per due mandati.
Altri due gemelli, Mattia e Gabriele Crociani, venticinquenni affetti fin dalla nascita da una grave forma di disabilità, venuti da Anghiari, accompagnati dalla mamma insieme ad alcuni volontari del piccolo centro in provincia di Arezzo, hanno salutato Papa Francesco, ricevendo la sua benedizione.
Una delegazione della Gregorian University Foundation
Dagli Stati Uniti d’America una delegazione della Gregorian University Foundation, guidata dal neo presidente, il gesuita Thomas Merkel, e dal direttore esecutivo, dottoressa Colleen Mudlaff, ha salutato il Pontefice al termine dell’udienza generale. "Siamo qui - ha dichiarato Merkel —-per confermare il nostro essere al servizio dell’Università Gregoriana, della Chiesa cattolica universale e del mondo, con l’intento di contribuire, grazie ai nostri donatori, a formare uomini e donne che siano leader per e con gli altri, uomini e donne di fede che si impegnino per il bene comune nelle loro comunità locali".
Duecento dei mille abitanti di Roseto Valfortore, compresi il primo cittadino Lucilla Parisi e il parroco di Santa Maria Assunta, don Stefano Tronco, erano in piazza San Pietro per chiedere al Papa di benedire la statua della Madonna del Carmine, della quale nel 2025 ricorrerà il bicentenario dell’arrivo nel comune foggiano.
Tra Corea e Messico
Il cardinale coreano Lazzaro You Heung-sik, prefetto del Dicastero per il Clero, prima di recarsi in Aula Paolo VI per partecipare al Sinodo, ha accompagnato una trentina di suoi connazionali in piazza San Pietro. Tra loro anche tre sacerdoti suoi compagni di seminario, con i quali quest’anno a marzo ha festeggiato il 45° anniversario di ordinazione. Un gruppo folcloristico di danzatori messicani si è esibito davanti al Papa sia durante il consueto giro in papamobile nella piazza, che al termine della catechesi sul sagrato esterno della basilica Vaticana.
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