Il Papa istituisce il Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
C’era un’epoca anticamente in cui i bambini, essendo dei “non ancora uomini”, davano fastidio agli adulti. Accadeva anche al tempo di Cristo, con i rabbini che mal tolleravano la loro presenza disturbatrice del loro ministero di esperti delle cose di Dio. Quando Gesù arriva dimostra invece “enorme simpatia verso di loro” e “non solo non ne è infastidito, ma li propone come modelli del discepolato, poiché ‘a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio’”.
Padre Fortunato presidente dell’organismo pontificio
Comincia con questo preambolo il chirografo col quale il Papa in data di oggi, 20 novembre, istituisce il Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, un nuovo organismo vaticano alle dirette dipendenze del Pontefice, incaricato di curare “l’animazione ecclesiale e l’organizzazione pastorale della Giornata Mondiale dei Bambini”, così come specificato nel primo articolo dello Statuto. A presiedere il Comitato il Papa ha designato il francescano padre Enzo Fortunato, finora coordinatore della Giornata mondiale.
Chiesa, voce e custode dei diritti dell’infanzia
Se lo “status sociale del bambino, lungo la storia dell’umanità, è stato oggetto di numerose rielaborazioni teoriche e pratiche”, oggi - si afferma nel chirografo – “l’essere umano già da bambino è soggetto di diritti inalienabili, inviolabili e universali”. La tutela dei diritti dei bambini, si ribadisce, è “responsabilità grave dei genitori, della comunità civile e della Chiesa”, che da parte sua la contempla come “dovere e prima forma di carità”, facendosi voce con la sua “autorevolezza” dei “diritti dei “non garantiti”, quali sono ancor oggi molti bambini”, specie “davanti al dilagare della violenza e dei pericoli che calpestano la vita e la dignità dell’infanzia”.
Il “diritto a essere circondati di affetto”
Ricordando Giovanni Paolo II che nella Redemptor hominis scrive che “l’uomo non può vivere senza amore” pena il rimanere di “per sé stesso un essere incomprensibile”, Francesco riafferma che “i bambini hanno bisogno e diritto” di essere “riconosciuti, accolti e compresi dalla madre, dal padre e dalla famiglia, per avere fiducia”, di “essere circondati di affetto e godere di una sicurezza affettiva, sia che essi vivano con i loro genitori o meno, per scoprire la propria identità, di avere “un nome, una famiglia e una nazionalità, rispetto e buona reputazione, per godere di sicurezza e stabilità affettiva nelle loro condizioni di vita e di educazione”.
Giornata mondiale dei bambini, i 5 punti
Nella parte centrale del chirografo, il Papa sintetizza in 5 punti le finalità che lo hanno indotto a istituire la Giornata Mondiale dei Bambini, che chiede sia celebrata tanto a livello di “Chiesa universale”, quanto di “Chiese particolari”. Primo punto, quello di dare voce ai diritti dei più piccoli ponendo “al centro dell’azione pastorale della Chiesa la stessa attenzione che ebbe Gesù nei loro confronti”. Quindi la necessità di “promuovere un’esperienza di Chiesa” a ogni livello perché quella cristiana “diventi sempre più una comunità educante capace prima di tutto di farsi evangelizzare dalla voce dei piccoli”. Terzo punto permettere alla Chiesa universale “di rivestirsi dei sentimenti dei piccoli”, perché si “spogli dei ‘segni del potere e si rivesta del potere dei segni’ per diventare casa accogliente e vivibile per tutti, iniziando dai bambini”. Quarto punto, quello di far conoscere e amare “sempre meglio” Gesù dai bambini” secondo il patrimonio di fede e tradizioni della Chiesa e infine “mettere in risalto, sia nella preparazione catechistica che nella celebrazione, la Chiesa come madre”.
Una missione a tutti i livelli della Chiesa
Il chirografo conclude ricordando che l’istituzione del Pontificio Comitato per la Giornata Mondiale dei Bambini, avrà il compito di coordinare e promuovere le iniziative dei Comitati organizzativi nazionali e regionali, oltre a quello di collaborare con gli Uffici pastorali delle Chiese locali e delle Conferenze episcopali “affinché la Giornata Mondiale dei Bambini non rimanga un evento isolato e quindi la pastorale per i ragazzi diventi sempre più una priorità qualificata in termini evangelici e pedagogici”.
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