Il Papa: ristrutturare il sistema del Fondo Pensioni, l'attuale gestione genera disavanzo
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano
“Provvedimenti strutturali urgenti, non più rinviabili” per il Fondo Pensioni, per conseguire la sostenibilità e assicurare una previdenza alle generazioni future, cosa che nel medio termine, al momento, non è in grado di garantire. Il sistema attuale genera un forte “disavanzo”. Dopo la lettera del 16 settembre a tutti i cardinali a collaborare per una più incisiva implementazione della riforma economica così da raggiungere l’obiettivo del “deficit zero”, il Papa manda una nuova lettera per chiedere un ulteriore sforzo e anche qualche sacrificio, questa volta per chiedere una ristrutturazione del Fondo pensionistico. Già nel marzo 2024 Francesco, con un Motu Proprio, ne aveva modificato il Regolamento e, ancora prima, nel 2015 aveva operato una profonda revisione dello Statuto.
Nella lettera di oggi indirizzata a Collegio Cardinalizio, prefetti e responsabili delle Istituzioni Curiali, degli Uffici della Curia Romana e delle Istituzioni collegate con la Santa Sede, chiede una migliore gestione di questa struttura sin dalla sua istituzione oggetto della “preoccupazione” (si chiamava proprio così il Motu Proprio che lo istituiva nel 1992) dei precedenti Pontefici e al centro della riforma economica. Quella che nella succitata lettera di settembre, scriveva Papa Bergoglio, è stato uno dei temi principali delle Congregazioni generali prima del Conclave.
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Il cardinale Farrell amministratore unico
Inoltre nella medesima missiva - firmata il 19 novembre ma diffusa oggi - il Papa annuncia la decisione di nominare il cardinale Kevin Farrell - al momento anche prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, camerlengo di Santa Romana Chiesa, presidente della Commissione di Materie Riservate e del Comitato per gli Investimenti – come amministratore unico per il Fondo Pensioni. Una scelta, spiega il Papa, che in questo momento rappresenta “un passo essenziale per rispondere alle sfide che il nostro sistema previdenziale deve affrontare in futuro”.
Decisioni non facili e sacrifici
Nel documento Francesco ricorda che l’attuale periodo è segnato da “problematiche serie e complesse che rischiano di aggravarsi se non trattate tempestivamente”. Servono quindi provvedimenti urgenti che implicano “decisioni non facili che richiederanno una particolare sensibilità, generosità e disponibilità al sacrificio da parte di tutti”
Studi e analisi
Nel tempo già ci sono state persone che hanno esaminato questa materia e “sono stati responsabilmente animati dalla preoccupazione di assicurare un equo modello previdenziale a favore della comunità al servizio della Santa Sede e dello Stato e di assolvere alla responsabilità morale di erogare prestazioni dignitose a quanti ne hanno diritto, compatibilmente alle risorse economiche a disposizione”, sottolinea il Papa. A questo scopo sono stati effettuati differenti studi dai quali è emerso che “l’attuale gestione pensionistica, tenuto conto del patrimonio disponibile, genera un importante disavanzo”. Ulteriori analisi approfondite, condotte da esperti indipendenti, fanno emergere un altro dato e cioè “un grave squilibrio prospettico del Fondo, la cui dimensione tende ad ampliarsi nel tempo in assenza di interventi”. In altre parole, sottolinea Papa Francesco, “significa che l’attuale sistema non è in grado di garantire nel medio termine l’assolvimento dell’obbligo pensionistico per le generazioni future”.
Equità tra le generazioni
Dunque il Papa chiede “provvedimenti strutturali urgenti”, senza alcun rinvio, per conseguire la sostenibilità del Fondo Pensioni “nel contesto più generale delle limitate risorse disponibili dell’intera organizzazione”. Insieme a questo è urgente “un’appropriata copertura previdenziale per i dipendenti presenti e futuri, in una prospettiva di giustizia ed equità tra le diverse generazioni”.
Un “nuovo e ineludibile" cambiamento
“Pur avendo apprezzato il contributo fornito con ponderazione da coloro che in questi anni si sono occupati di questa delicata materia, ritengo ora che sia indispensabile percorrere questa nuova fase, fondamentale per la stabilità e il benessere della nostra comunità, con prontezza e unità di visione affinché gli interventi dovuti siano con sollecitudine realizzati”, scrive Papa Francesco a conclusione della lettera. A tutti chiede una particolare collaborazione nell’agevolare questo “nuovo e ineludibile” percorso di cambiamento.
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