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Piazza San Pietro all'Angelus Piazza San Pietro all'Angelus  (Vatican Media)

Francesco: prego per superstiti e morti nel disastro aereo in Corea del Sud

Al termine dell’Angelus il Papa saluta le famiglie di tutto il mondo ed esprime il suo cordoglio per quelle che hanno perso i loro cari nello schianto del boeing 737-800 in fase di atterraggio a Muan. Il Pontefice rinnova poi l’invito a pregare per coloro che “soffrono a causa delle guerre”, in particolare in Ucraina, Palestina, Israele, nel Myanmar, Sudan e Nord Kivu

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

 

Dalla finestra del Palazzo Apostolico, Francesco, terminata la preghiera mariana dell’Angelus, si rivolge alle famiglie di tutto il mondo, le cellule fondamentali della società umana, come le ha definite sin dall’inizio del suo pontificato, e “tesoro prezioso da sostenere e tutelare”. Ma nell'ultima domenica dell'anno è sull’attualità che il Papa sposta subito dopo il suo sguardo. Addolorato per lo schianto di un boeing 737-800 in fase di atterraggio a Muan, in Corea del Sud, nel quale sono morte 179 persone, il Papa esprime il suo cordoglio per quanti piangono la scomparsa dei loro cari.

Il mio pensiero va alle tante famiglie in Corea del Sud che oggi sono in lutto a seguito del drammatico incidente aereo, mi unisco in preghiera per i superstiti e per i morti.

Pregare per le famiglie che soffrono a causa delle guerre

 

Le parole del Papa, che da una soleggiata piazza San Pietro gremita di fedeli raggiungono anche le famiglie "collegate da casa attraverso i mezzi di comunicazione", sono, poi, in particolare, per quelle che vivono nei Paesi in cui manca la pace e per loro chiede ancora una volta di pregare.

Preghiamo anche per le famiglie che soffrono a causa delle guerre, la martoriata Ucraina, Palestina, in Israele, nel Myanmar, Sudan, Nord Kivu, preghiamo per tutte queste famiglie in guerra.

E proprio dal Sudan, dove dall’aprile del 2023 diverse fazioni del regime militare sono in conflitto, arrivano oggi dal ministro della Sanità, Haitham Mohamed Ibrahim, i dati sulle persone decedute in ospedale in 20 mesi di guerra civile: oltre 12mila. Ma altre stime parlano di 33mila morti. Si contano, inoltre, più di 150mila feriti e oltre 14 milioni di sfollati. Mentre a Gaza 7 civili sono stati uccisi in un attacco israeliano all’ospedale Al-Wafaa e un bambino è morto a causa delle basse temperature. È il quinto deceduto per il freddo in meno di una settimana.

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29 dicembre 2024, 13:04