San Paolino d'Aquileia
Paolino
Patriarca di Aquileia nato intorno all’VIII secolo a Premariacco, vicino Cividale. Da fonti storiche, si sa che il re Carlomagno, dopo aver conquistato il Friuli, il 17 giugno 776 gli donò dei beni fondiari e nel 787 lo designò patriarca di Aquileia. Lo scelse tra le migliori personalità ecclesiastiche del territorio, affinché facesse da raccordo tra il potere imperiale e il potere papale. Non si trattò di una scelta compiuta a caso. Non va dimenticato né sottovalutato il fatto che l’epoca carolingia coltivava uno stretto legame tra cultura e fede e gli intellettuali carolingi ereditarono dal passato un’intesa produzione culturale, la custodirono e ne fecero uno strumento per tradurre la fede in cultura. San Paolino è figlio di questa cultura e di questo metodo e, dopo l’occupazione del Friuli da parte di Carlo Magno, divennero amici.
La sede di Aquileia aveva un’ampia giurisdizione: dall’Austria a Verona, da Concordia a Treviso, da Feltre a Vicenza, senza contare l’Istria.
Da Patriarca, convocò più volte il concilio per dirimere questioni pastorali e dottrinali. Morì l’11 gennaio 802 a Cividale, sede Episcopale di Aquileia, dove riposa ancora oggi.
Ubi caritas
Tra gli scritti più famosi di san Paolino troviamo l’inno Ubi caritas, solitamente cantato il Giovedì santo e ancora oggi cantato con il titolo di Dov’è carità e amore.
Testo latino
Ubi caritas est vera, Deus ibi est.[2]
Congregavit nos in unum Christi amor.
Exsultemus et in ipso jucundemur.
Timeamus et amemus Deum vivum.
Et ex corde diligamus nos sincero.
Simul ergo cum in unum congregamur:
ne nos mente dividamur, caveamus.
Cessent iurgia maligna, cessent lites.
Et in medio nostri sit Christus Deus.
Simul quoque cum beatis videamus
glorianter vultum tuum, Christe Deus:
gaudium, quod est immensum atque probum,
saecula per infinita saeculorum
Traduzione conoscitiva in lingua italiana
Dove l’amore è vero, lì abita Dio.
Ci ha radunati l’Amore di Cristo,
esultiamo e rallegriamoci in quell’Amore.
Temiamo e amiamo il Dio vivo
e amiamoci con cuore sincero.
Quindi, mentre siamo radunati insieme
stiamo bene attenti a non essere divisi nell’animo.
Cessino gli alterchi maligni, cessino le liti
e in mezzo a noi ci sia Cristo.