Briefing Incontro minori. Mons. Scicluna: fondamentale la saggezza delle donne
Barbara Castelli – Città del Vaticano
Le testimonianze delle donne “hanno commosso il Santo Padre” e tutti noi: loro “portano la saggezza di cui abbiamo bisogno”. Al briefing dedicato alla terza giornata dell’Incontro su “La protezione dei minori nella Chiesa”, mons. Charles J. Scicluna, arcivescovo di Malta, segretario aggiunto della Congregazione per la dottrina della fede e membro del Comitato organizzativo, parla del “genio femminile” e di come abbia caratterizzato le ultime 24 ore dei lavori nell’aula del Sinodo: sono state ascoltate parole capaci di cambiare il cuore e di mettere a fuoco la “necessità di trasparenza, di un movimento definitivo verso una cultura della divulgazione”.
Sgretolare la cultura del silenzio
Tra i relatori presenti all’Istituto Patristico Augustinianum, anche la suora africana Veronica Openibo, superiora generale della Società del Santo Bambino Gesù, che parla della “vergogna” per quanto è accaduto e di come sia importante sconfiggere la cultura del silenzio, pure nelle differenze culturali. In Africa, ad esempio, sottolinea, rispetto all’Europa o all’America, si parla meno liberamente riguardo a certi temi, ma anche lì, un poco alla volta, si sta “uscendo allo scoperto”, trovando il coraggio e la forza di denunciare. Proprio riguardo alla questione del portare alla luce casi di abusi, a più riprese, è indicata l’urgenza di regole chiare, un vademecum che possa dare risposte concrete su come muoversi, a chi rivolgersi. Padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI e moderatore dell’Incontro, parla di uno “sportello delle denunce”, così come di un “punto di ascolto”, che dovrebbe essere in ogni Conferenza episcopale: indicazioni pratiche che stanno emergendo per dare sostanza alla responsabilità, al dar conto di quello che accade, alla trasparenza.
Le responsabilità siano chiarite
Nel contesto di una reale “responsabilità condivisa”, il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di München und Freising, presidente della Conferenza episcopale tedesca e coordinatore del Consiglio per l’economia, ribadisce la volontà comune dei presenti all’Incontro di “accettare il cambiamento”, di impegnarsi perché le “parole si traducano in azioni”, pur nella consapevolezza che l’appuntamento in Vaticano è una “tappa” verso un traguardo ancora lontano. Dobbiamo “sostenerci a vicenda”, insiste, e “non solamente nel fare degli appelli, ma nel verificare, nel portare avanti un certo monitoring” di quello che viene fatto per attuare le “linee guida”, per “certificare” le diocesi.
Chiediamo perdono per gli errori commessi
Il preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa Abascal, chiede “perdono” per gli errori commessi, chiarendo che bisogna “riconoscere e dire la verità sugli abusi”. “Ci impegneremo a fare tutto ciò che sarà possibile”, prosegue, “per dare una risposta a questo richiamo di Papa Francesco”, affinché la “Chiesa possa avanzare in maniera credibile, unita, coerente, cercando di guarire i mali commessi e prestando attenzione e ascoltando ancora di più questi gridi di aiuto”.
Diocesi gemellate
E’ Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione, invece, a illustrare i concetti chiave che sono emersi nei gruppi linguistici. Tra i temi affrontati: la “diffusione della pornografia”, “piaga delle nostre società che influisce nella maturazione sessuale e affettiva” di tanti giovani; il matrimonio, che non può essere “l’antidoto alla concupiscenza”; la “cura pastorale anche delle famiglie degli abusati”, “famiglie devastate”. Ipotizzato anche un “gemellaggio fra diocesi”, per accompagnare quei Paesi che ancora non hanno “cominciato a seguire protocolli di salvaguardia dei minori”.
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