Caso Orlandi: ripresa in Vaticano l’analisi morfologica dei reperti
Giada Aquilino - Città del Vaticano
È ripresa stamani, alle ore 9.15, l’analisi morfologica dei reperti ritrovati negli ossari del Campo Santo Teutonico, nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso di Emanuela Orlandi, scomparsa nel centro di Roma il pomeriggio del 22 giugno 1983. Ne dà notizia la Sala Stampa della Santa Sede.
Le operazioni
Al piccolo cimitero all’interno delle mura vaticane anche oggi operano il prof. Giovanni Arcudi e il suo staff, il personale della Fabbrica di San Pietro e del Centro Operativo di Sicurezza della Gendarmeria Vaticana. Sono presenti il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, il prof. Gian Piero Milano, e il suo Aggiunto, il prof. Alessandro Diddi, il legale e il perito nominati dalla Famiglia Orlandi e l’ufficiale responsabile della Polizia Giudiziaria del Corpo della Gendarmeria Vaticana.
L’apertura delle tombe delle principesse
I nuovi accertamenti di stamani seguono le ispezioni avviate l’11 luglio, quando era iniziata al Campo Santo Teutonico l’apertura delle tombe di due principesse, Sophie von Hohenlohe e Carlotta Federica di Mecklemburgo, morte nel XIX secolo. Non era stato rinvenuto alcun resto umano, nessuna traccia di bare o urne. Successivamente, la Magistratura vaticana ha disposto l’apertura di due cavità contenenti ossa umane. Lo scorso 20 luglio sono stati quindi portati alla luce i resti di due ossari individuati in un’area attigua alle tombe delle principesse. Ieri aveva avuto inizio l'analisi morfologica dei reperti contenuti negli ossari.
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