Bartolomeo: forte il desiderio di una comunione tra Oriente e Occidente
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Tutti i cristiani appartengono allo stesso spazio spirituale. Oriente e Occidente non sono unità indipendenti, autosufficienti e che si spiegano da sé. Non è possibile percepirli come separati, poiché hanno un passato comune, provengono da una tradizione comune che è stata gradualmente deformata e lacerata”. Così il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, citando un teologo ortodosso, è intervenuto in occasione della visita della delegazione della Chiesa di Roma a Istanbul in occasione della Festa del trono del Patriarcato ecumenico.
Un vincolo di pace e amore
La visita della delegazione, guidata dal cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani che, spiega Bartolomeo “manifesta il vincolo di pace e di amore che ci conserva nell’unità dello Spirito ed è un simbolo del nostro comune forte desiderio di ripristino della comunione tra le nostre Chiese sorelle”.
La via del “calice comune”
Dall’abbraccio di Paolo Vi con Atenagora a Gerusalemme nel 1964 agli organi di dialogo teologico che si occupano di tradizioni comuni e di diritto canonico “le nostre Chiese hanno coltivato il dialogo d’amore e il dialogo di verità”, ribadisce il patriarca di Costantinopoli, “sulla via del calice comune”.
L’ecumenismo dei Santi
Importante è anche l’”ecumenismo dei Santi”, perché “la venerazione delle reliquie può aiutare a coinvolgere i fedeli nell’impegno per il dialogo”. È infatti “bello che i leader delle Chiese s’incontrino, ma è molto importante che lo faccia anche il popolo dei credenti”. In questo senso grande è il ringraziamento a “nostro fratello Papa Francesco” che, con la donazione al patriarcato di alcune reliquie di San Pietro ha compiuto “un gesto ecumenico profetico”. Riunendo a Istanbul i fratelli Pietro e Andrea, patrono della Chiesa di Costantinopoli, il gesto incoraggia “a continuare con ancora più enfasi e speranza nel nostro cammino verso l’auspicata unità”.
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