Becciu: fra' Giacomo Dalla Torre ha servito la Chiesa servendo i poveri
Le esequie di fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, Gran maestro del Sovrano militare ordine di Malta (Smom), sono state celebrate martedì mattina, 5 maggio, nella chiesa romana di Santa Maria in Aventino, nella Villa Magistrale. Il rito funebre è stato presieduto dal cardinale Angelo Becciu, delegato speciale del Santo Padre presso lo Smom.
Giacomo Dalla Torre — suo nonno Giuseppe è stato direttore dell’«Osservatore Romano» — viene sepolto nella cripta della chiesa, accanto ai predecessori fra’ Angelo de Mojana di Cologna e fra’ Andrew Bertie. La celebrazione, così come gli altri riti che sono seguiti, si è svolta nel rispetto delle limitazioni per contenere la diffusione del coronavirus, ed è stata trasmessa in diretta streaming attraverso il sito dell’ordine.
Il 2 maggio 2018 Dalla Torre era stato eletto 80° Gran maestro. «E in questo periodo — ha detto il cardinale Becciu nell’omelia, dopo aver ricordato il messaggio di cordoglio di Papa Francesco — ho iniziato a conoscerlo e instaurare un buon rapporto di collaborazione. Era facile farlo con lui: era semplice, buono, generoso. Nell’adempimento della propria vocazione di consacrato, si è sforzato di aderire sempre più saldamente alla Parola di Dio, accogliendola nella fede e facendola diventare “vita della propria vita”. E così l’apostolato, il lavoro — in una parola, tutto nella sua vita — era finalizzato alla comunione personale, intima, con il Signore Gesù, da cui traeva forza e luce per il cammino».
La «luminosa testimonianza cristiana» di fra’ Giacomo, ha proseguito il porporato, «costituisce un esempio per i professi dell’ordine, come pure per gli altri membri, i cavalieri e le dame sparsi in tutto il mondo. Tutti sono chiamati a considerare che l’efficacia del proprio servizio, proviene anzitutto dall’unione orante con Dio e dalla sua grazia che sostiene anche nei momenti di prova, di stanchezza e di difficoltà».
«I principi ispiratori dell’Ordine di Malta — protezione della fede e servizio ai poveri e ai malati — si concretizzano in un evangelico impegno alla solidarietà, alla giustizia e alla pace» ha spiegato il cardinale Becciu, aggiungendo: tuttavia «per portare a compimento questa non sempre facile ma importante missione è necessario anzitutto mantenere un’intima amicizia, una costante comunione con Gesù, contemplandone incessantemente il volto nella preghiera, per servirlo poi con ogni energia nei fratelli». Ed è proprio «con questo atteggiamento interiore» che lo Smom «saprà rispondere efficacemente alle nuove emergenze sociali, ai bisogni morali e materiali di quanti sono nella sofferenza e nel disagio». E «saprà affrontare con saggezza e in spirito di condivisione la sfida delle sfide quale è l’urgenza della riforma della sua Costituzione per la quale fra’ Giacomo si adoperava per incamminarla sul solco dell’assoluta fedeltà al suo carisma fondante».
Dalla Torre, ha ricordato il celebrante, «ha servito la Chiesa servendo con grande ardore i poveri e gli ultimi. Senza l’amore appassionato per la Chiesa tutto diventa in lui incomprensibile. Oggi, scorgiamo quanto l’amore di Dio lo abbia conquistato e quanto la passione per la Chiesa sia stata una priorità. Il suo esempio e la sua testimonianza — ha concluso — costituiscono un invito rivolto a noi ad annunciare senza compromessi il primato di Dio. Egli ci ricorda che, presupposto di ogni impegno apostolico e antidoto di ogni pericolosa frammentazione interiore ed esteriore, è la santità personale, in docile ascolto dello Spirito, che libera e trasforma il cuore».
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