“Estate Ragazzi”, l’oratorio in Vaticano che educa attraverso lo sport
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
L’Aula Paolo VI e i Giardini vaticani: sono queste alcune delle aree in cui si articolano, in questo mese di luglio, le attività dell’oratorio “Estate Ragazzi”, organizzato dal Governatorato e voluto da Papa Francesco per far vivere ai figli di dipendenti della Santa Sede, momenti di divertimento ed esperienze educative. Il coordinatore di “Estate Ragazzi”, don Franco Fontana, cappellano della Gendarmeria e dei Musei Vaticani, sottolinea che questa iniziativa vuole dare l’opportunità a bambini e ragazzi di “vivere in serenità questo periodo estivo”.
A gestire l’oratorio insieme ai salesiani, è l’associazione “Tutti in una festa”, che già anima alcuni centri estivi a Roma. Quello proposto è un percorso educativo-pedagogico basato sul mondo dello sport. L’oratorio “Estate Ragazzi”, ricorda don Fontana, si snoda attraverso vari luoghi e spazi della Città del Vaticano. Nell’Aula Paolo VI, dove sono stati collocati anche alcuni gonfiabili, i ragazzi hanno la possibilità di giocare a calcetto, a ping pong e a biliardino. L’atrio dell’Aula Paolo VI è inoltre la cornice, durante la giornata, dei momenti del pranzo, della colazione e della merenda. Un altro straordinario luogo, quello dei Giardini Vaticani, è lo sfondo di passeggiate e pic-nic. Inoltre, in un’altra zona, vicina ai Musei Vaticani, sono state allestite alcune piscine removibili.
Sulle orme di don Bosco
La Città del Vaticano in questo mese di luglio ha dunque anche il ‘sapore’ di un oratorio animato nello stile salesiano e ispirato agli insegnamenti di San Giovanni Bosco.
Molti bambini - sottolinea ancora don Franco Fontana - chiedono se Papa Francesco verrà a trovarli. “La risposta che do a tutti - conclude il religioso salesiano - è che siamo a casa sua: quando vuole, e può capitare anche improvvisamente, noi siamo sempre pronti”. Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie. Marco Maiozzi, dello staff organizzatore di “Estate Ragazzi”, sottolinea che vengono fatte osservare tutte le regole legate all’emergenza sanitaria. “La cosa più bella - conclude Maiozzi - è vedere il sorriso dei bambini a fine giornata; la felicità stampata sul loro volto ripaga di ogni sforzo fatto durante la giornata”.
Sport ed educazione
In diverse occasioni, Papa Francesco ha definito lo sport come esperienza educativa. Rivolgendosi l’8 maggio del 2015 alla Federazione italiana tennis, il Pontefice ha detto: “Ci sono tre strade, tre pilastri fondamentali per i bambini, i ragazzi e i giovani: educazione - scolastica e familiare -, sport e lavoro. Su questi tre pilastri si cresce bene! Quando ci sono tutti e tre, scuola, sport e lavoro, allora esistono le condizioni per sviluppare una vita piena e autentica, evitando così quelle dipendenze che avvelenano e rovinano l’esistenza”. “La Chiesa – aveva infine affermato il Papa in quell’occasione – si interessa di sport perché le sta a cuore l’uomo, tutto l’uomo, e riconosce che l’attività sportiva incide sulla formazione della persona, sulle relazioni, sulla spiritualità”.
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