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Elio Guerriero incontra Papa Benedetto XVI (2007) Elio Guerriero incontra Papa Benedetto XVI (2007)

Guerriero: negli anni al monastero ho visto Benedetto XVI crescere nella preghiera

La testimonianza del teologo italiano, biografo e amico del Papa emerito, che lo ha incontrato per “sette, otto volte” nel Mater Ecclesiae: "Negli ultimi anni di vita, ha vissuto al modo monastico di sant’Agostino e san Benedetto”. Ricorda l’emozione di vedere la gioia di Joseph Ratzinger, allora 94 enne, “per la scelta vocazionale fatta 70 anni prima”

Fabio Colagrande e Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Nei sette, otto incontri avuti con il Papa emerito Benedetto XVI nel monastero Mater Ecclesiae, “l’ho visto crescere, pur alla sua età già molto avanzata, nella preghiera e nella contemplazione”. Era un uomo che sapeva “volgere tutto per il bene” e che accettava anche le critiche “come servizio alla Chiesa”. E che a 94 anni, festeggiando i settanta di sacerdozio, “manifestava ancora una grandissima gioia per la scelta vocazionale che aveva fatto. Era emozionante da vedere”. Così il teologo e scrittore Elio Guerriero, 74 anni, prima traduttore, dal 1985, delle opere del cardinale Joseph Ratzinger, poi suo biografo, infine amico, parla a Radio Vaticana – Vatican News, dell’ultimo periodo di vita del Papa emerito. La sua biografia “Servitore di Dio e dell’umanità”, con prefazione dello stesso Ratzinger, è stata tradotta in tutto il mondo, e nel 2019 Guerriero ha curato il volume di Benedetto XVI “Ebrei e cristiani. In dialogo con il rabbino Arie Folger”, con la prefazione di Papa Francesco. 

Ascolta l'intervista ad Elio Guerriero

Come ha accolto la notizia della scomparsa di Benedetto XVI?

Ovviamente con sofferenza e partecipazione, ma nello stesso tempo ricordando una frase di Papa Benedetto, che spesso ripeteva negli ultimi tempi: “Bisogna pure lasciare al buon Dio la possibilità di chiamarci a sé”. In questo lungo periodo nel Monastero Mater Ecclesiae, che ovviamente lui non si aspettava che sarebbe durato così a lungo, è stato una persona veramente di grande preghiera e di grande intensità spirituale. È stato veramente bello vedere un uomo, alla sua età, crescere nella preghiera e crescere nella contemplazione. E lui mi ricordava, nella biografia che ho scritto, a proposito della sua scelta: “Non si dimentichi di Sant’Agostino” che è stato il suo grande maestro. Lui in questi ultimi anni ha cercato di vivere al modo di Sant'Agostino e poi di un altro santo, al quale si era avvicinato negli ultimi tempi, san Benedetto. E quindi aveva scelto questo modo, quasi monastico per vivere il tempo del suo ritiro dal pontificato attivo, trascorrendo la maggior parte del tempo nella meditazione, nella preghiera e nella lettura, ovviamente.

 

Come ricorderemo questi anni di convivenza tra un Papa e un Papa emerito?

La prima volta che sono andato a trovarlo al Monastero, gli dissi che cominciavo a raccogliere il materiale per la sua biografia e gli chiesi come stava. Lui mi ascoltò e poi per risposta mi disse: “Senta: io ho qui i miei libri, fedeli compagni di una vita, ho sotto di me il Cupolone e sono in comunione con tutta la Chiesa. Per cui io sono sereno. Tutto quello che viene detto intorno, io lo metto nelle mani di Dio e anche le critiche le accetto come servizio alla Chiesa”. Questo è stato sempre un suo tratto veramente straordinario: non di lasciarsi scorrere addosso le cose, anche perché era un uomo che riguardava bene le cose, che sapeva distinguere, ma di volgere tutto per il bene. E quindi anche la vicinanza con Papa Francesco: non c'è mai stato alcun dubbio al riguardo.

Quante volte è stato al Mater Ecclesiae?

Sette, otto volte, una cosa così… Uno degli ultimi incontri, quello più toccante, ero da lui il 28 giugno del 2021 ed ebbi la gioia, il privilegio, di poter partecipare al settantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. E fu per me, veramente, un'emozione grande: anzitutto perché 70 anni di sacerdozio, penso che sia vicino a un record. Ma la cosa che più mi colpì fu la gioia di quest'uomo, che a 70 anni dalla sua prima Messa conservava una gioia tale per la scelta vocazionale fatta. E anche questa è stata una cosa veramente bella e straordinaria. Un messaggio, credo, in particolare per i sacerdoti, di conservare la gioia e l'entusiasmo della vocazione per tutti gli anni del loro ministero, ma anche nell’età avanzata. All'epoca il Papa emerito aveva 94 anni ed era ancora così sereno, così il gioioso per la sua scelta vocazionale, per quello che era stato il suo percorso sacerdotale. Ripeto, questa per me è stata un’emozione fortissima, che conservo veramente nel cuore e sono felice di poterla trasmettere, di poter dare questa testimonianza. Perché dà il senso, secondo me, di un uomo veramente immerso nel mistero di Dio, nella grazia di Dio, nella luce di Dio.

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05 gennaio 2023, 08:00