Giovanni Paolo II e la celebre intervista di Jas Gawronski
Eugenio Murrali - Città del Vaticano
“È libero domani sera? Può cenare con il Santo Padre?”. È iniziato così, con la telefonata ricevuta dall'allora segretario di Giovanni Paolo II, monsignor Stanisław Dziwisz, il racconto del giornalista ed ex parlamentare Jas Gawronski, che di Papa Wojtyła ha un ricordo netto: "Frequentandolo si capiva che era un Santo". Nel 1993, il Papa polacco gli rilasciò un’intervista entrata nella storia, e di recente ripubblicata da Nino Aragno editore nel libro Da Giovanni Paolo II a Giovanni Agnelli. Dialoghi del Novecento (Torino, Nino Aragno editore, 2022, pagine 240, euro 18). Un confronto schietto in cui il Pontefice si esprimeva su molti temi: la situazione dei Balcani, la Guerra del Golfo, le derive del comunismo e del capitalismo, ma anche i loro lati condivisibili, i rapporti tra Est e Ovest, l'Europa, l'identità, il dialogo interreligioso, il ruolo del cristianesimo.
La devozione per il beato Pier Giorgio Frassati
Nella Sala di Palazzo Borromeo al completo, la sera del 31 marzo, il pubblico ha ascoltato con visibile partecipazione alcuni passaggi della registrazione di quel dialogo, che, pubblicato sul quotidiano La Stampa, fece poi il giro del mondo, tradotto in moltissime lingue. Il cronista ha ricordato anche quando il Pontefice stupì il piccolo paese di Pollone, nel biellese, atterrando in elicottero sul prato vicino alla loro casa, per pregare insieme sulla tomba dello zio di Gawronski, Pier Giorgio Frassati, beatificato dallo stesso Giovanni Paolo II nel 1990. "Lui, ogni volta che ci siamo visti, mi parlava di Pier Giorgio Frassati, con entusiasmo, con ammirazione. Era sintonizzato su Pier Giorgio, su quel tipo di santità: libero, in mezzo ai poveri, in mezzo alla gente che aveva bisogno di aiuto", ha raccontato il giornalista.
Una grande capacità di ascolto
All’incontro è intervenuto il cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei Santi, che ha ripercorso alcuni ricordi personali. Fu scelto infatti da Giovanni Paolo II come segretario speciale della decima assemblea ordinaria del sinodo dei vescovi e fu vicino a Papa Wojtyła anche durante la preparazione dell'esortazione apostolica post-sinodale Pastores gregis. Il cardinale ha sottolineato la sua grande capacità di ascolto e concentrazione ed è tornato a soffermarsi sull'affinità del Pontefice polacco con Pier Giorgio Frassati: "Lo definì l'uomo delle otto beatitudini". Una figura molto cara anche a Papa Francesco, che lo canonizzerà il prossimo agosto. Su Papa Wojtyła il cardinal Semeraro ha aggiunto: "Il Pontificato di San Giovanni Paolo II ha avuto un ruolo importante, soprattutto nell'aver tradotto il Concilio Vaticano II in un Catechismo della chiesa cattolica e in un Codice di diritto canonico che governa ancora la vita della Chiesa".
Risvegliare il senso religioso nel mondo
Oltre ai relatori, tra cui il senatore Pier Ferdinando Casini e il giornalista Antonio Di Bella, dal pubblico è intervenuto un ospite d’eccezione, il cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, che ha rievocato la profondità del pensiero di Giovanni Paolo II, la sua forza, il coraggio, ma anche la sua dimensione mistica, capace di risvegliare nel mondo il senso religioso, inoltre l’amore per l’arte, per la montagna e l’attenzione affettuosa nei confronti dei suoi collaboratori. Il cardinale ha richiamato l'episodio dell'Adamello, su cui il Pontefice andò a sciare e, in un momento di pausa, restò a contemplare il Pian di Neve. Il decano ha sottolineato anche l'aspetto provvidenziale della sua presenza nella storia, in un'epoca complessa, che ha visto snodi decisivi come la caduta del muro di Berlino. Si è soffermato infine sulla santità di Papa Wojtyła, sul suo essere grandissimo uomo di preghiera, alla quale si affidava prima di decisioni importanti. E ha concluso: "Ci ha insegnato molto nei primi anni, quando era pieno di vitalità, ma anche negli ultimi anni, quando era malato, perché ci ha mostrato come si percorre il cammino verso il mistero che ci attende quando anche per noi si apriranno le porte dell'eternità".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui