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Manifestazioni di protesta in Colombia (Luis Robayo / Afp) Manifestazioni di protesta in Colombia (Luis Robayo / Afp)

La solidarietà del Repam alla popolazione colombiana

La Rete Ecclesiale Panamazzonica in una lettera esprime la sua vicinanza al popolo colombiano, dinanzi alla dolorosa realtà degli ultimi mesi. Nel messaggio si ribadisce la volontà “di accompagnare questi processi di ricerca di pace autentica e di giustizia sociale da parte del popolo colombiano”, con la speranza che tutti possano essere “segni di speranza nella costruzione di una vera fraternità”.

Anna Poce e Andrea De Angelis - Città del Vaticano 

“La Rete Ecclesiale Panamazzonica - REPAM, desidera esprimere la sua solidarietà dinanzi alla dolorosa realtà che i nostri fratelli e sorelle in Colombia stanno vivendo oggi, che ha prodotto morti, feriti, scomparsi e, allo stesso tempo, ha creato una grande ansia nella popolazione”. Inizia così la lettera di solidarietà, firmata dal cardinale Pedro Barreto e dal vescovo Rafael Cob, presidente e vicepresidente della REPAM, al popolo colombiano. La nota ricorda che in Colombia e in altri Paesi della regione “la democrazia è in pericolo” e la necessità di un autentico dialogo sociale, come ricorda Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”.

Nessuna forma di violenza 

Sottolineando come manifestazioni e proteste sociali siano “una misura legittima di difesa, sancita come diritto costituzionale, che permette il dialogo, la cui responsabilità ultima è dello Stato”, la REPAM si è detta profondamente preoccupata per la “risposta del Governo e della Polizia, attraverso l'ESMAD, per la militarizzazione dei territori, così come per l'aggressione di alcuni civili armati e per la criminalizzazione della protesta, che ha lasciato morti, persone scomparse e perseguite”. Ha espresso, dunque, solidarietà alle forme pacifiche di protesta, aggiungendo tuttavia che la manifestazione sociale non giustifica gli atti di violenza di quei manifestanti “che delegittimano e screditano le giuste richieste di coloro che si mobilitano pacificamente”.

Costruire una vera fraternità

“Vogliamo che ci siano le condizioni per un dialogo onesto, aperto, equo e permanente” ha continuato la REPAM, auspicando che vengano ripresi gli accordi di pace, nel rispetto di ciò che è stato concordato “in difesa del diritto alla pace di tutti i colombiani”. La lettera si conclude, infine, ribadendo la solidarietà della Rete Ecclesiale e la sua volontà “di accompagnare questi processi di ricerca di pace autentica e di giustizia sociale da parte del popolo colombiano”, con la speranza che tutti possano essere “segni di speranza nella costruzione di una vera fraternità”.

La preghiera del Papa 

In occasione della Pentecoste, Francesco ha rivolto per la seconda volta in meno di un mese il suo pensiero alla Colombia. Nei saluti dopo la preghiera del Regina Coeli dello scorso 23 maggio, il Papa ha lanciato un appello affinché si preghi per la popolazione del Paese latinoamericano:

Prego perché l'amato popolo colombiano sappia accogliere i doni dello Spirito Santo, affinché attraverso un dialogo serio si possano trovare soluzioni giuste ai molteplici problemi di cui soffrono specialmente i più poveri dovuti alla pandemia.

Francesco, quindi, ha invitato tutti ad una maggiore attenzione perché i cittadini non debbano soffrire anche per le conseguenze del Covid-19:

Esorto tutti ad evitare per ragioni umanitarie comportamenti dannosi per la popolazione nell'esercizio del diritto alla protesta pacifica

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08 giugno 2021, 13:27