Migranti, oltre 200 persone al porto di Livorno. Pronto l'intervento delle Ong
Ilaria Sambucci – Città del Vaticano
Continua a preoccupare la situazione migranti in Italia. In poco più di ventiquattro ore hanno attraccato al molo di Livorno due navi con oltre 200 uomini provenienti da Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Costa d'Avorio, Egitto, Eritrea, Guinea, Mali, Nigeria, Pakistan, Somalia, Sudan e Togo. Ieri mattina sono sbarcate le 142 persone a bordo della ong Life Support. Tra queste vi erano ventisei minori non accompagnati e una donna al settimo mese di gravidanza. “Molti hanno viaggiato nella stiva rannicchiati e schiacciati tra loro al punto che ancora adesso fanno fatica a stare diritti in piedi”, ha affermato il coordinatore sanitario della nave Roberto Maccaroni, “presentano contratture muscolari molto dolorose e hanno difficoltà a muoversi". La situazione non è molto diversa per la tedesca Sea Eye 4, arrivata oggi al porto labronico con 108 persone a bordo tra cui tredici minori. Tra i passeggeri ci sono casi di scabbia diffusa, “non risultano invece casi di Covid”, ha comunicato l’assessore alla protezione civile della regione toscana Monia Monni, la quale ha specificato che sulla nave sono saliti i medici per capire chi necessita di cure immediate.
Reclusi e violentati in Libia
Sono tante le storie di uomini e donne costretti ad abbandonare il loro Paese per sfuggire alle dittature e alle più disparate condizioni d’emergenza. Non mancano, infatti, i racconti delle atrocità subite o a cui hanno dovuto assistere i naufraghi della ong Life Support. Molti “riferiscono di essere stati reclusi arbitrariamente in Libia dove hanno subìto violenze di vario genere", riporta Emergency in una nota. "Sono stato arrestato tre volte - afferma un pachistano soccorso dalla Life Support - Mi hanno liberato in cambio di soldi, me li facevo mandare dai miei parenti che vivono in un villaggio molto povero del Kashmir. Si sono dovuti indebitare per potermi aiutare". Un somalo appena maggiorenne, invece, dice che è la prima volta che dorme negli ultimi due anni: “In Libia lavoravo come muratore per poter sperare di imbarcarmi. La notte stavo sempre con un occhio aperto perché venivano a picchiarmi, quando ne avevano voglia, a volte senza motivo".
Le destinazioni dei migranti
Il prefetto di Livorno, Paolo D'Attilio, in merito allo sbarco dei migranti, ha dichiarato di aver aperto in città e provincia un centro di accoglienza straordinario (Cas) per i minori perché, tra i 26 arrivati ieri e i tredici di oggi, non c’era spazio sufficiente per ospitarli. La ripartizione degli adulti provenienti dalla Life Support è stata fatta invece a livello centrale: 40 uomini andranno in Liguria, 40 nelle Marche, 36 in Abruzzo e altrettanti 36 in Molise. I migranti della Sea Eye 4, invece, saranno distribuiti in Emilia Romagna (32), Lazio (30) e Toscana (34). Al momento, secondo quanto segnalato dal comune di Livorno, oltre i numerosi casi di scabbia, la situazione sanitaria e psicologica dei naufraghi sembrerebbe buona. Uomini, donne, ragazzi e bambini che ogni giorno sfidano l’infinità ignota delle acque lottando contro la fame e la sete con la speranza di trovare una terra che li accolga per vivere un futuro migliore.
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