Francesco: rispondere al male con il bene. L'amore trasforma i conflitti
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Amare come Dio, oltre la logica della prudenza, del contraccambio, oltre il timore di restare delusi. All'Angelus in Piazza san Pietro Francesco, di fronte a circa 20mila fedeli, commenta il Vangelo domenicale, in cui le parole di Gesù suonano particolarmente esigenti, quasi “paradossali”: Egli infatti chiede di porgere l’altra guancia, amare i nemici, ammonendo che amando solo chi ci è amico non facciamo nulla di straordinario. (Ascolta il podcast con la voce del Papa)
Un amore straordinario
“Straordinario”, dice Francesco, è tutto ciò che va oltre il consueto, supera i ragionamenti utilitari, i calcoli dettati dalla prudenza che naturalmente ci inclina a compiere il bene solo verso chi è buono con noi e a rispondere con la stessa moneta a chi ci tratta male. “Questo non basta”, ammonisce il Signore.
Se Dio dovesse seguire questa logica, non avremmo speranza di salvezza! Ma, per nostra fortuna, l’amore di Dio è sempre “straordinario”, cioè va oltre i criteri abituali con cui noi umani viviamo le nostre relazioni.
Gesù non è un ragioniere, in amore si sbilancia
“Mentre noi tentiamo sempre di pareggiare i conti – prosegue Papa Francesco – Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore. "Gesù non è un bravo ragioniere". Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati, Gesù non sarebbe venuto a cercarci mentre eravamo perduti e lontani, non avrebbe abbracciato la croce per noi, che non meritavamo tutto questo e non potevamo dargli nulla in cambio”.
Ecco, Dio ci ama mentre siamo peccatori, non perché siamo buoni o in grado di restituirgli qualcosa. L’amore di Dio è un amore sempre in eccesso, sempre oltre i calcoli, sempre sproporzionato. Oggi chiede anche a noi di vivere in questo modo, perché solo così lo testimonieremo davvero.
No alla logica del tornaconto
Contro la nostra indole ad “avere tutto sotto controllo” e in “ordine”, spiega il Papa, “il Signore ci propone di uscire dalla logica del tornaconto e di non misurare l’amore sulla bilancia dei calcoli e delle convenienze”.
Ci invita a non rispondere al male con il male, a osare nel bene, a rischiare nel dono, anche se riceveremo poco o nulla in cambio. Perché è questo amore che lentamente trasforma i conflitti, accorcia le distanze, supera le inimicizie e guarisce le ferite dell’odio.
Non è facile l’amore straordinario di Cristo, ammette il Pontefice, “ma è possibile, perché Lui stesso ci aiuta donandoci il suo spirito”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui