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Il Papa: trovare tempo per l’ascolto e scoprirsi amati da Dio

Chiamati ad essere figli dell’ascolto. Papa Francesco esorta a trovare tempo per la Parola di Dio, per scoprirsi amati da Lui e quindi capaci di amarlo nel prossimo. “Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa, ma per il Signore occorre ascoltare”

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Ascoltare, conoscere, seguire. In questi tre verbi è riassunto il legame che c’è tra noi e il Signore. Papa Francesco al Regina Coeli commenta il Vangelo offerto dalla liturgia odierna con l’immagine del pastore che sta con le pecore. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)

Il Papa durante la preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro
Il Papa durante la preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro

Ascolto e disponibilità

Le pecore ascoltano, l’iniziativa viene sempre dal Signore, ma la comunione nasce solo se da parte nostra ci sono apertura, disponibilità, docilità, tempo dedicato al dialogo.

Oggi siamo travolti dalle parole e dalla fretta di dover sempre dire e fare qualcosa, , anzi quante volte due persone stanno parlando e una non aspetta che l’altra finisce il pensiero, la taglia a metà cammino, risponde… Ma lasciala parlare bene, non c’è ascolto. Questo è un male del nostro tempo. Oggi siamo travolti dalle parole, dalla fretta di dover sempre dire qualcosa, abbiamo paura del silenzio.. Quanta fatica si fa ad ascoltarsi! In famiglia, a scuola, al lavoro, persino nella Chiesa! Ma per il Signore anzitutto occorre ascoltare. Chiediamoci se siamo figli dell’ascolto, se troviamo tempo per la Parola di Dio, se diamo spazio e attenzione ai fratelli e alle sorelle. Chi ascolta gli altri ascolta anche il Signore, e viceversa. E sperimenta una cosa molto bella, cioè che il Signore stesso ascolta: ci ascolta quando lo preghiamo, quando ci confidiamo con Lui, quando lo invochiamo.

La preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro
La preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro

Scoprirsi amati

È ascoltando Gesù che si scopre di essere da Lui conosciuti, ovvero amati: in modo speciale nella sofferenza, nella fatica, nella crisi. Egli – spiega il Pontefice – ci sostiene attraversandole don noi:

Chiediamoci allora: io mi lascio conoscere dal Signore? Gli faccio spazio nella mia vita, gli porto quello che vivo? Lo penso ancora come un Dio distante e lontano, indifferente alle mie vicende, oppure lo conosco come il mio buon pastore, che mi conosce e mi ama?

I fedeli durante la preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro
I fedeli durante la preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro

Seguire e imitare Gesù

Da questa consapevolezza nasce la sequela sulla via del servizio. Le pecore che ascoltano e si scoprono conosciute seguono il loro pastore e lo imitano:

E chi segue Cristo, che cosa fa? Va dove va Lui, sulla stessa strada, nella stessa direzione. Va a cercare chi è perduto, si interessa di chi è lontano, prende a cuore la situazione di chi soffre, sa piangere con chi piange.

Il Rosario e la pazzia della guerra

Al termine della preghiera mariana, nella domenica in cui si recita la supplica alla Madonna di Pompei, Francesco ha chiesto di pregare il Rosario per la pace in Ucraina, sconvolta dalla "pazzia della guerra" . Quindi ha rivolto il suo pensiero alle vittime dell'esplosione avvenuta ieri nell'hotel Saratoga dell'Avana, a Cuba. Nella giornata mondiale di preghiera per le vocazioni il Santo Padre ha espresso particolare vicinanza spirituale ai nuovi sacerdoti ordinati oggi nella Diocesi di Roma. Inoltre ha ricordato la beatificazione avvenuta ieri a Florida, in Perù, di suor María Agustina Rivas López, conosciuta come Aguchita. Infine, nella festa della mamma il Pontefice ha chiesto preghiere per tutte le mamme, salutato dall'applauso di Piazza San Pietro

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08 maggio 2022, 11:13

Cos’è il Regina Coeli ?

L’antifona Regina Coeli (o Regina Caeli) è una delle quattro antifone mariane (le altre sono l’Alma Redemptoris Mater,  l’Ave Regina Coelorum e il Salve Regina).

Fu Papa Benedetto XIV, nel 1742, a prescrivere che venisse recitata al posto dell’Angelus e stando in piedi, come segno di vittoria sulla morte, durante il Tempo Pasquale, cioè dalla domenica di Pasqua fino al giorno di Pentecoste.

Viene recitata, come l’Angelus, tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, per consacrare la giornata a Dio e a Maria.

Questa antica antifona risalirebbe, secondo una pia tradizione,  al VI o al X secolo, mentre la sua diffusione è documentata dalla prima metà del XIII secolo, quando viene inserita nel Breviario francescano. È composta da quattro brevi versi ciascuno dei quali si conclude con l’Alleluia, ed è la preghiera che i fedeli rivolgono a Maria, Regina del Cielo, per gioire con lei della resurrezione di Cristo.

Papa Francesco, il 6 aprile 2015, proprio durante la recita del Regina Coeli nel giorno successivo alla Pasqua, ha consigliato quale deve essere la disposizione del cuore quando si recita questa preghiera:  

“… ci rivolgiamo a Maria invitandola a rallegrarsi, perché Colui che ha portato in grembo è risorto come aveva promesso, e ci affidiamo alla sua intercessione. In realtà, la nostra gioia è un riflesso della gioia di Maria, perché è Lei che ha custodito e custodisce con fede gli eventi di Gesù. Recitiamo dunque questa preghiera con la commozione dei figli che sono felici perché la loro Madre è felice”.

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