Francesco: preghiamo per la pace, specie per l'Ucraina
Adriana Masotti - Città del Vaticano
"Perseveriamo nell’invocare il dono della pace per tutto il mondo, specialmente per la cara e martoriata Ucraina". Lo ha detto Papa Francesco nei saluti dopo la recita mariana del Regina Caeli.
Allarme aereo in diverse città dell'Ucraina
Una notte quella appena trascorsa in Ucraina segnata dal suono delle sirene: l'allarme aereo è scattato in sette regioni dell'est del Paese: Dnipro, Poltava, Sumy, Kharkiv, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson. Fonti locali riferiscono di bombe aeree sul villaggio di Novoberyslav nella comunità di Beryslav e di caccia russi che avrebbero sganciato tre bombe sul villaggio di Kizomys nella comunità di Bilozerka. Entrambi i villaggi si trovano nel territorio controllato dall'Ucraina sulla riva occidentale del fiume Dnipro. Non sono state segnalate vittime civili. Media locali informano inoltre che le truppe russe stanno demolendo la stazione ferroviaria centrale di Mariupol e anche alcuni edifici circostanti, presumibilmente per la costruzione di un grande hub logistico. La città è sotto l'occupazione russa dal maggio 2022.
La fuga di notizie riservate
Crea preoccupazioni, intanto, la fuga di notizie dovute alla pubblicazione online di documenti militari segreti americani a seguito della quale l'Ucraina avrebbe già modificato alcuni dei suoi piani. Secondo le carte top secret americane finite online, nel Paese sarebbe attivo un piccolo contingente di meno di un centinaio di addetti alle operazioni speciali di Paesi Nato come Usa, Francia, Regno Unito e Lettonia. Parigi nega escludendo di avere dei soldati impegnati sul terreno ucraino. "Il Dipartimento della Difesa americano continua a esaminare e valutare la validità dei documenti fotografati che circolano sui siti di social media e che sembrano contenere materiale sensibile e altamente classificato", ha affermato la portavoce stampa Sabrina Singh in una nota citata dalla Cnn.
Kyiv denuncia sequestri di civili nel Lugansk
Infine, l'amministrazione militare di Lugansk ha denunciato raid e rapimenti di civili da parte delle autorità imposte da Mosca nella provincia orientale ucraina, in gran parte occupata dai russi. "I casi di rapimenti violenti della popolazione civile per mano degli invasori russi non si fermano", si legge in un comunicato diffuso su Telegram. "In particolare, nella municipalità di Satrobilsk, ci sono state irruzioni nelle case di cittadini sospettati di sostenere Kyiv e alcune persone sono state portate in luoghi sconosciuti da cui non hanno più fatto ritorno", si legge nella nota, che denuncia altri abusi da parte degli occupani come il furto di lapidi dai cimiteri ucraini allo scopo di utilizzarle, dopo averne cancellato i nomi, per le tombe dei loro commilitoni caduti al fronte: lo rende noto l'Amministrazione militare della regione di Lugansk.
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