Ucraina e Medio Oriente, Francesco: il dialogo spezza l'odio, è la sola via di pace
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
“La preghiera è la forza di pace che infrange la spirale dell’odio, spezza il circolo della vendetta e apre vie insperate di riconciliazione”. Anche questa domenica, al termine dell’Angelus recitato in questa circostanza dalla cappella di Casa Santa Marta per via dello stato di influenza che lo ha colto ieri, Francesco prega per “tutti i popoli dilaniati dai conflitti”.
Siano liberati tutti gli ostaggi, entrino gli aiuti umanitari
Il Papa, nel testo letto da monsignor Paolo Braida, capo ufficio della Segreteria di Stato, esorta i fedeli che lo ascoltano in collegamento video da Piazza San Pietro e da tutto il mondo a continuare a pregare per la pace senza stancarsi. In modo particolare le parole del Vescovo di Roma esprimono sollievo per la tregua in Medio Oriente:
Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti - pensiamo alle loro famiglie! –, che entrino a Gaza più aiuti umanitari e che si insista nel dialogo: è l’unica via, l’unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace.
La sofferenza del popolo ucraino
Lo sguardo del Papa è rivolto anche alla martoriata Ucraina che ieri “ha commemorato l’Holodomor, il genocidio perpetrato dal regime sovietico che, 90 anni fa, causò la morte per fame di milioni di persone”
Quella lacerante ferita, anziché rimarginarsi, è resa ancora più dolorosa dalle atrocità della guerra che continua a far soffrire quel caro popolo.
Tensione resta alta in Medio Oriente
Nel terzo e penultimo giorno della tregua resta alta la tensione in Medio Oriente. Israele fa sapere di aver ricevuto la nuova lista degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati oggi, ma accusa Hamas di aver violato i termini dell'accordo e di aver liberato la 13enne Hila Rotem senza la madre Raya. L’accordo prevedeva infatti che madri e figli in ostaggio non fossero separati al momento del rilascio. Secondo l’emittente israeliana N12 Hamas ha respinto l’accusa e spiegato: '”Non abbiamo trovato Raya”. Ieri il rilascio di 17 ostaggi, tra cui 4 thailandesi e 4 cittadini con doppio passaporto, israeliano e tedesco. In contemporanea sono stati liberati da Israele 39 detenuti palestinesi.
Inoltre Hamas ha rilasciato un comunicato in cui ammette che Israele ha ucciso circa dieci giorni fa diversi leader dell'organizzazione terroristica, tra cui il comandante della divisione regionale nel nord della Striscia Ahmed Randour, e il capo della divisione dei lanci di missili Ayman Siam. Lo riferisce Ynet. Intanto, secondo quanto riportato da Haaretz, questa settimana il segretario di Stato americano Antony Blinken è atteso in Israele per la quarta visita dall’inizio del conflitto.
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